Venezia scompare pezzo dopo pezzo...
Da Venicewiki, il wiki di Venezia
Io mi ricordavo delle meravigliose maniglie, raffiguranti un leone disteso con le zampe aperte strangolato da un serpente, poste su quel portone perché, ogni volta che passavo, le guardavo con ammirazione.
Una di queste due spettacolari maniglie per fortuna è stata immortalata dal fotografo veneziano Barasciutti Francesco per il calendario Venis dell'anno 2004.
Questa foto esalta la bellezza e l'abilità della manifattura veneziana.
Purtroppo queste sono state da qualche giorno sostituite da una maniglietta d'ottone, ma spero sempre che le originali possano ritornare al loro posto.
Per questo motivo io invito tutti coloro che vivono e amano Venezia di tenere gli occhi aperti, di fotografare ed in questo modo censire, l'immenso patrimonio artistico che ci circonda, perché vedendolo ogni giorno sotto i nostri occhi diventa parte del nostro vissuto quotidiano, lo diamo quasi per scontato e non andremmo mai a pensare che da un momento all'altro qualcuno ce lo porti via!
Se qualcun altro avesse notato delle sparizioni simili, è pregato di farlo presente, magari inserendo le foto qui di seguito.
Alcune infomazioni sulla storia di questo palazzo, dal libro I Palazzi di Venezia di M. Brusegan, Newton Compton - 2007, leggo:
Impiantito tre-quattrocentesco, acquistato dai Marcello nel 1474, rimaneggiato dal Longhena che profuse il massimo delle capacità artistiche sulla facciata in Rio di Santa Marina.
Attraverso il portale da terra, posto ai piedi del Ponte Marcello, e sovrastato da un bassorilievo anch'esso ottocentesco, rappresentante due angeli inginocchiati che reggono lo scudo di famiglia Papadopoli, si entra in una piccola corte interna, la quale immette nel tradizionale portego.
Nel 1701 venne acquistato dai Pindemonte che lo ingrandì prolungandolo lungo il rio del piombo e aggiungendo un ampio cortile verso terra, e nel 1808 lo rivendette a Giovanni Papadopoli che, a sua volta, lo fece restaurare e rimodernare negli interni, secondo il gusto neoclassico allora imperante.