Chiesa di San Lazzaro dei Mendicanti

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In questo luogo venne data ospitalità anche a ragazze alle quali si insegnava un mestiere e, a quelle più talentuose, veniva impartita un'educazione musicale. In breve San Lazzaro divenne un centro molto importante per la musica dove si tenevano concerti vocali e strumentali diretti dai migliori maestri del tempo.
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La chiesa ha la facciata sul [[Rio dei Mendicanti]] in forme classiche, ad un solo ordine, su alti basamenti si innalzano le colonne corinzie che terminano con frontone triangolare sul coronamento del quale insistono tre statue.
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Particolare è l'ampio vestibolo che divide l'ingresso dalla chiesa dall'interno, particolare che venne adottato per isolare acusticamente la chiesa dai rumori esterni al fine di godere in pieno dei concerti che si svolgevano all'interno. La divisione è attuata dal grande monumento funebre al procuratore '''Alvise Mocenigo''', strenuo difensore di '''Candia''' dall'attacco dei turchi, morto nel 1654.
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La pianta, ad un'unica navata, ha il in fondo il presbiterio a forma quadrata. Quattro altari, due per parte, arredano la chiesa.
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Informazioni

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Indirizzo Castello, Fondamenta dei Mendicanti
Stile architett. Barocco
Architetto Vincenzo Scamozzi
Completamento 1673

La Chiesa di San Lazzaro dei Mendicanti venne costruita in un terreno paludoso dietro la Scuola Grande di San Marco. Doveva essere, assieme al complesso di fabbrica che si estende sia destra che a sinistra della chiesa, un ricovero per i poveri e i viandanti che non trovavano più collocazione nell'isola del Lazzaretto Nuovo, usata per porre in quarantena i malati di peste o altre malattie contagiose.
In questo luogo venne data ospitalità anche a ragazze alle quali si insegnava un mestiere e, a quelle più talentuose, veniva impartita un'educazione musicale. In breve San Lazzaro divenne un centro molto importante per la musica dove si tenevano concerti vocali e strumentali diretti dai migliori maestri del tempo.
La chiesa ha la facciata sul Rio dei Mendicanti in forme classiche, ad un solo ordine, su alti basamenti si innalzano le colonne corinzie che terminano con frontone triangolare sul coronamento del quale insistono tre statue.
Particolare è l'ampio vestibolo che divide l'ingresso dalla chiesa dall'interno, particolare che venne adottato per isolare acusticamente la chiesa dai rumori esterni al fine di godere in pieno dei concerti che si svolgevano all'interno. La divisione è attuata dal grande monumento funebre al procuratore Alvise Mocenigo, strenuo difensore di Candia dall'attacco dei turchi, morto nel 1654.
La pianta, ad un'unica navata, ha il in fondo il presbiterio a forma quadrata. Quattro altari, due per parte, arredano la chiesa.
Sulla parete di destra si trova il Cristo in croce, la Vergine e San Giovanni, opera di Paolo Veronese e un' Annunciazione di Giuseppe Porta detto il Salviati.
Sulla sinistra Sant'Elena in adorazione davanti alla Croce unica opera a Venezia del Guercino, al secolo Giovanni Francesco Barbieri e Sant'Orsola e le undicimila vergini, opera mirabile di Jacopo Tintoretto.


Mappa

MAP 45.440621780551204, 12.34215259552002