IL BAULE BLU/Orsacchiotti in lana mohair

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Versione del 22:19, 19 ott 2009, autore: Gabriele (discussione | contributi)
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TEDDY BEARS

Piccola guida "all'uso e alla manutenzione"

Penso spesso a quanti vecchi giocattoli in peluche vengono buttati nella pattumiera di casa dopo essere passati per anni da un armadio ad un cassettone, dalla soffitta alla cantina ed aver perso nel frattempo un occhio, qualche orecchio e magari un braccio o una gamba. I nipoti o i parenti dei loro originari proprietari finiscono col prendere l'orsacchiotto, macchiato di chissà cosa e nero dalla polvere, per l'unico orecchio rimastogli e liberarsene facendolo miseramente finire la sua vita tra le bucce di verdura e le scatolette di latta vuote!

Al solo pensiero rabbrividisco, visto che in genere a qualsiasi danno c'è rimedio: i giocattoli di peluche (intendo non solo orsi ma anche il resto dell'arca di Noé!) possono, la maggior parte delle volte, venire puliti e riparati e per loro valgono anche delle semplici ma importanti "istruzioni per l'uso".

Parliamo in particolare dell'orsacchiotto che quando é vecchio deve anche essere maneggiato con cura: mai prenderlo per un orecchio o per una zampa che potrebbero rimanervi in mano a causa della debolezza dei vecchi tessuti o delle giunture consumate, non esporli alla luce diretta del sole che potrebbe scolorirne il pelo nè in un ambiente troppo umido che favorisce lo sviluppo di eventuali insetti.

Gli orsacchiotti vecchi vanno spazzolati regolarmente con una spazzola molto morbida per tenere lontana la polvere e possono venire anche lavati ma solo superficialmente, mai immergeli completamente in acqua perchè sono spesso imbottiti con paglia o bambagia di cotone che si asciugerebbe con difficoltà, la scatola della voce o lo squeaker si romperebbe e i dischi delle articolazioni essendo in cartone subirebbero danni irrimediabili se non con un impegnativo intervento di restauro.

Se sono vestiti suggerirei di spogliarli ogni tanto per ravvivare il pelo e per evitare che resti di colore diverso da quello esposto alla luce, motivo questo per cui non sono molto d'accordo nel vestire i vecchi orsacchiotti (parere peraltro personalissimo) a meno che non fossero stati prodotti vestiti o i vestiti fossero stati messi dai loro proprietari originali o che la stoffa del giocattolo sia così consumata da aver bisogno di una certa protezione per non rompersi ulteriormente.

Prima di lavare l'orsacchiotto è buona cosa controllare se ha insetti o larve di insetti nel pelo (può darsi che non troviate più la larva ma solo ciò che la conteneva che assomiglia ad un piccolo pezzetto di carta bianca un pò appiccicaticcia incastrata dentro al pelo): in questo caso rimuovere l'ospite indesiderato e far passare la notte al nostro amico dentro un sacchetto di nylon ben chiuso assieme a delle palline di canfora.

Per il lavaggio usare un detersivo neutro non saponato sciolto in acqua tiepida (se vi fa sentire più tranquilli anche con un pò di ammoniaca per disinfettarlo un pò) e passare più volte cercando di bagnare solo il pelo e non la stoffa. I migliori risultati si ottengono sui peli in mohair di lana che ridiventano gonfi e si smacchiano con facilità, meno soddisfacenti sono invece gli interventi di lavaggio sui peli sintetici (usati spesso negli anni '20 e '30 e dopo gli anni '50) che hanno molta più difficoltà a smacchiarsi e rimangono come appiccicati. Nel sintetico ci sono però delle distinzioni da fare: non tutti i peli di questo tipo sono di scarsa qualità e anche se rimangono più difficili da trattare i sintetici di famose ditte come la Hermann e i primi rari Steiff in "seta sintetica" rispondono comunque molto bene.

Un discorso a parte bisogna farlo per il Dralon, materiale sintetico in uso negli anni '60/'70 che si lava con facilità, riprende il suo gonfiore iniziale ma attenzione all'asciugatura: non consiglio di usare il phon caldo, potreste ottenere un indesiderato effetto frisè (in pratica lo cucinate!).

Al lavaggio segue l'asciugatura; certi consigliano di lasciarli asciugare da soli all'aria, io preferisco usare il phon a temperatura minima perchè in questo modo il pelo si gonfia di più ed è più facile che se ne vadano certe brutte pieghe dovute a pressioni prolungate per esempio quando vengono riposti per lungo tempo o se abbigliati con vestiti troppo piccoli, nastri troppo stretti, cappellini cacciati in testa per lungo tempo che piegano le orecchie, ecc.

Se il nostro orsacchiotto è in mohair di lana o in buon sintetico si può procedere alla spazzolatura che dovrà essere fatta delicatamente anche se nonostante ciò un pò di pelo ci rimarrà in mano lo stesso, ma non spaventatevi, tutto ciò è fisiologico e vi assicuro che il gioco vale la candela.

Se si tratta invece di sintetici di poco conto lasciate perdere la spazzolatura pena lo sbriciolamento del manto dell'orsacchiotto e circa un'oretta del vostro tempo per togliere con l'aspirapolvere metà della pelliccia che il caro amico ci avrà mollato sul pavimento di casa e sul tavolo da lavoro!

Un consiglio che voglio dare ai collezionisti di orsacchiotti è quello di pulirli una volta portati a casa, in modo che possiate godere appieno dei vostri giocattoli: un orso pulito è piacevole da maneggiare, potete tenerlo dove volete (anche a letto!) e questo fa sì che non diventi preda di insetti che potrebbero danneggiarne il pelo o peggio ancora bucarne la stoffa e consumarne l'imbottitura; non c'è niente di più triste di un orso dimenticato su una mensola che non viene più coccolato perchè talmente malconcio che nessuno ha più il coraggio di toccarlo!


Claudia Grano - Silvia Brinis