Leone di San Marco

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[[Immagine:Leone andante carpaccio.jpg|right|500px]]Dall'anno 829, quando il corpo dell'Evangelista [[San Marco]] è stato portato a [[Venezia]], la sua rappresentazione classica, '''il Leone Alato''', è diventato il simbolo della città lagunare.
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[[Immagine:Leone andante carpaccio.jpg|right|500px]]Dall'anno 829, quando il corpo dell'Evangelista [[San Marco]] è stato portato a [[Venezia]], la sua rappresentazione classica, '''il Leone Alato''', è diventato il simbolo della città lagunare. Secondo la simbologia Cristiana i quattro evangelisti sono rappresentati con una figurazione figurata: [[San Marco]] come un '''Leone Alato''', '''San Luca''' come un '''Toro Alato''', '''San Giovanni''' come un''''Aquila''', '''San Matteo''' come un '''Angelo'''.
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Il libro aperto sotto la sua zampa destra, nel quale si legge '''Pax Tibi Marce Evangelista Meus''', le ali aperte e bel visibili, nella sua rappresentazione '''andante''' poggia le zampe anteriori sulla terra-ferma e quelle posteriori sul mare, le parti nelle quali la Serenissima appostava il suo dominio, come si vede nella facciata del [[Megio]] o nelle numerose forme che si vedono in [[Piazza San Marco]] sulla [[Torre dell'Orologio]], sulla cuspide della facciata della [[Basilica di San Marco]] e, naturalmente, sulla [[Porta della Carta]] e la facciata del [[Palazzo Ducale]]. Caratterizzante è il dipinto di [[Vittore Carpaccio]] che si trova in [[Palazzo Ducale]].
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La foto del Leone con il libro chiuso qui a fianco si trova sul pozzo dell'Isola del [[Lazzaretto Nuovo]].
La foto del Leone con il libro chiuso qui a fianco si trova sul pozzo dell'Isola del [[Lazzaretto Nuovo]].
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[[Immagine:Leone Andante Megio.jpg|400px|left]] Nel tentativo di cancellare anche il più recondito sentimento popolare di affezione alla Repubblica, i francesi prima e gli austriaci che gli sono succeduti, hanno cominciato a scalpellare gran parte delle raffigurazioni esterne sia dei Leoni che degli stemmi nobiliari esposti nei luoghi pubblici. I primi ad essere distrutti furono proprio nei simboli di potere veneziano, il [[Palazzo Ducale]] ed il granaio del [[Megio]]. Solo per l'affetto e il riconoscimento del valore di tali simboli che non potevano cancellare il passato, alcuni scultori veneziani eseguirono, dopo l'unità d'Italia, le opere attualmente esposte sulla [[Porta della Carta]] ed al [[Megio]].
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Versione del 21:33, 28 mar 2017

Dall'anno 829, quando il corpo dell'Evangelista San Marco è stato portato a Venezia, la sua rappresentazione classica, il Leone Alato, è diventato il simbolo della città lagunare. Secondo la simbologia Cristiana i quattro evangelisti sono rappresentati con una figurazione figurata: San Marco come un Leone Alato, San Luca come un Toro Alato, San Giovanni come un'Aquila, San Matteo come un Angelo.


Doge e San Marco - Porta Carta
Doge e San Marco - Porta Carta - VeniceWiki
Il libro aperto sotto la sua zampa destra, nel quale si legge Pax Tibi Marce Evangelista Meus, le ali aperte e bel visibili, nella sua rappresentazione andante poggia le zampe anteriori sulla terra-ferma e quelle posteriori sul mare, le parti nelle quali la Serenissima appostava il suo dominio, come si vede nella facciata del Megio o nelle numerose forme che si vedono in Piazza San Marco sulla Torre dell'Orologio, sulla cuspide della facciata della Basilica di San Marco e, naturalmente, sulla Porta della Carta e la facciata del Palazzo Ducale. Caratterizzante è il dipinto di Vittore Carpaccio che si trova in Palazzo Ducale.


Numerose sono anche le rappresentazioni del Leon in Moeca come si vede nel Bando del Pane vicino al sottoportego dei Santi Apostoli. Questa rappresentazione in tondo, con la faccia del Leone ben in primo piano e le ali aperte dietro a completamento della forma circolare, veniva adoperata su ogni forma di proprietà dello Stato Veneziano durante le sua millenaria esistenza, e ancora oggi adoperato sulla carta da lettere del Comune di Venezia e sulle divise dei Vigili Urbani, sul cappello, sulla cintura, sul numero di matricola e perfino sui bottoni delle giacche delle divise.


Le rappresentazioni di San Marco indicavano anche in quali condizioni si trovava la Repubblica di Venezia in quel momento. In pace con il libro aperto, come gran parte delle rappresentazioni verificabili oggi, mentre quando il leone veniva rappresentato con il libro chiuso, oppure brandendo una spada, la Repubblica si trovava in stato di guerra, ma poche sono rimaste in città queste iconografie, in quanto gran parte sono state scalpellate durante il dominio francese, subito dopo la caduta della Repubblica.


La foto del Leone con il libro chiuso qui a fianco si trova sul pozzo dell'Isola del Lazzaretto Nuovo.

Nel tentativo di cancellare anche il più recondito sentimento popolare di affezione alla Repubblica, i francesi prima e gli austriaci che gli sono succeduti, hanno cominciato a scalpellare gran parte delle raffigurazioni esterne sia dei Leoni che degli stemmi nobiliari esposti nei luoghi pubblici. I primi ad essere distrutti furono proprio nei simboli di potere veneziano, il Palazzo Ducale ed il granaio del Megio. Solo per l'affetto e il riconoscimento del valore di tali simboli che non potevano cancellare il passato, alcuni scultori veneziani eseguirono, dopo l'unità d'Italia, le opere attualmente esposte sulla Porta della Carta ed al Megio.

Leone di San Marco/Foto