Strada Nova

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Da [[Campo alla Maddalena]] fino a dopo [[Campo Santi Apostoli]], compreso [[Campiello Dolfin]] ai piedi del [[Ponte dei Zogatoli]], nel 1867 venne deliberato l'abbattimento di numerose abitazioni per costruire una strada diretta, anzi diritta, ed anche molto ampia per consentire un afflusso costante e facilitato ai nuovi visitatori che arrivavano a [[Venezia]] con la ferrovia. L'avevano chiamata '''Via Vittorio Emanuele''', ma la popolazione veneziana l'ha sempre chiamata '''Strada Nova''', per tanto a fianco dell'insegna con la prima denominazione ne è stata immediatamente posta una con la seconda con la denominazione volgare.
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Con l'arrivo della [[Ferrovia]] a [[Venezia]], e precisamente a [[Cannaregio]], in un luogo fino a quel momento marginale della città ed alla vita pubblica, per il quale si è dovuto abbattere, con grande miopia nelle scelte di allora, la [[Chiesa di Santa Lucia]] ed l'attiguo convento di suore, e numerose abitazioni private, per la modificata circolazione delle persone in città, si è dovuto cambiare anche parte della viabilità pedonale, per facilitare il percorso fino a [[Rialto]] e quindi verso [[San Marco]].
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[[Immagine:Napoleonico dolfin.jpg|200px|right]]Oggi non è facile rendersi conto delle sostanziali modifiche che vennero attuate, ma è sufficiente prendere copia del Catasto Napoleonico e compararlo ad una pianta attuale della città per verificare personalmente quante case siano effettivamente state abbattute.
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Da [[Campo alla Maddalena]] fino a dopo [[Campo Santi Apostoli]], compreso [[Campiello Dolfin]] ai piedi del [[Ponte dei Zogatoli]], nel 1867 venne deliberato l'abbattimento di numerose abitazioni per costruire una strada diretta, anzi diritta, ed anche molto ampia per consentire un afflusso costante e facilitato ai nuovi visitatori che arrivavano a [[Venezia]] con la ferrovia. La denominazione attribuita alla nuova strada è stata '''Via Vittorio Emanuele''', ma la popolazione veneziana l'ha sempre chiamata '''Strada Nova''', tanto che a fianco dell'insegna con la prima denominazione ne è stata immediatamente posta una con la seconda con la denominazione ''popolare''.
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I veneziani o chiunque conosca le zone di cui si parla vede chiaramente che il [[Ponte dei Zogatoli]] terminava girando a destra in un porticato, segnato in arancio, che portava in una calle stretta in direzione Salizada San Canciano, quindi per andare verso [[Campo Santi Apostoli]] bisognava aggirare l'intero fabbricato in una calle Dolfin molto stretta, senza slarghi come l'attuale Campiello Dolfin, per proseguire al Sotoportego Falier che conduce al Ponte dei Santi Apostoli.
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Versione del 11:15, 27 lug 2017

La Strada Nova è quella grande, nel contesto veneziano, arteria che congiunge la Ferrovia con la prossimità del Ponte di Rialto. E' stata realizzata nel 1857 dopo che venne costruito il Ponte ferroviario da parte del regime austriaco.

Con l'arrivo della Ferrovia a Venezia, e precisamente a Cannaregio, in un luogo fino a quel momento marginale della città ed alla vita pubblica, per il quale si è dovuto abbattere, con grande miopia nelle scelte di allora, la Chiesa di Santa Lucia ed l'attiguo convento di suore, e numerose abitazioni private, per la modificata circolazione delle persone in città, si è dovuto cambiare anche parte della viabilità pedonale, per facilitare il percorso fino a Rialto e quindi verso San Marco.
Da Campo alla Maddalena fino a dopo Campo Santi Apostoli, compreso Campiello Dolfin ai piedi del Ponte dei Zogatoli, nel 1867 venne deliberato l'abbattimento di numerose abitazioni per costruire una strada diretta, anzi diritta, ed anche molto ampia per consentire un afflusso costante e facilitato ai nuovi visitatori che arrivavano a Venezia con la ferrovia. La denominazione attribuita alla nuova strada è stata Via Vittorio Emanuele, ma la popolazione veneziana l'ha sempre chiamata Strada Nova, tanto che a fianco dell'insegna con la prima denominazione ne è stata immediatamente posta una con la seconda con la denominazione popolare.

Oggi non è facile rendersi conto delle sostanziali modifiche che vennero attuate, ma è sufficiente prendere copia del Catasto Napoleonico e compararlo ad una pianta attuale della città per verificare personalmente quante case siano effettivamente state abbattute.
I veneziani o chiunque conosca le zone di cui si parla, confrontando le due piante, vede chiaramente che il Ponte dei Zogatoli terminava girando a destra in un porticato, segnato in arancio, che portava in una calle stretta in direzione Salizada San Canciano, quindi per andare verso Campo Santi Apostoli bisognava aggirare l'intero fabbricato in una calle Dolfin molto stretta, senza slarghi come l'attuale Campiello Dolfin, per proseguire al Sotoportego Falier che conduce al Ponte dei Santi Apostoli.

Questo è solo uno delle numerose modifiche che ha cambiato la fisionomia di Venezia a causa, o per (poco) merito, dell'arrivo della ferrovia nella città lagunare.