Strada Nova
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Con l'arrivo della Ferrovia a Venezia, e precisamente a Cannaregio, in un luogo fino a quel momento marginale della città ed alla vita pubblica, per il quale si è dovuto abbattere, con grande miopia nelle scelte di allora, la Chiesa di Santa Lucia ed l'attiguo convento di suore, e numerose abitazioni private, per la modificata circolazione delle persone in città, si è dovuto cambiare anche parte della viabilità pedonale, per facilitare il percorso fino a Rialto e quindi verso San Marco.
Da Campo alla Maddalena fino a dopo Campo Santi Apostoli, compreso Campiello Dolfin ai piedi del Ponte dei Zogatoli, nel 1867 venne deliberato l'abbattimento di numerose abitazioni per costruire una strada diretta, anzi diritta, ed anche molto ampia per consentire un afflusso costante e facilitato ai nuovi visitatori che arrivavano a Venezia con la ferrovia. La denominazione attribuita alla nuova strada è stata Via Vittorio Emanuele, ma la popolazione veneziana l'ha sempre chiamata Strada Nova, tanto che a fianco dell'insegna con la prima denominazione ne è stata immediatamente posta una con la seconda con la denominazione popolare.
Questo è solo uno delle numerose modifiche che ha cambiato la fisionomia di Venezia a causa, o per (poco) merito, dell'arrivo della ferrovia nella città lagunare.
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