Chiesa di Santa Maria di Nazareth
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Posta a specchio d'acqua del [[Canal Grande]], la superficie in marmo di Carrara, divisa in due ordini, è scandita da colonne binate che inquadrano il portale e le nicchie con statue, opere di '''Bernardo Falcone''', ed è conclusa dal frontone triangolare, al cui interno un secondo frontone curvilineo esalta la ''Madonna col Bambino''. | Posta a specchio d'acqua del [[Canal Grande]], la superficie in marmo di Carrara, divisa in due ordini, è scandita da colonne binate che inquadrano il portale e le nicchie con statue, opere di '''Bernardo Falcone''', ed è conclusa dal frontone triangolare, al cui interno un secondo frontone curvilineo esalta la ''Madonna col Bambino''. | ||
Lo schema planimetrico ideato dal Longhena è a navata unica con cappelle laterali intercomunicanti. Quelle centrali, più profonde e sporgenti, disegnano una specie di transetto, tanto da ricordare un impianto a croce greca. Un monumentale arcone introduce al presbiterio rialzato e coperto da cupola, dietro al quale, separato dal colonnato, si apre il coro. | Lo schema planimetrico ideato dal Longhena è a navata unica con cappelle laterali intercomunicanti. Quelle centrali, più profonde e sporgenti, disegnano una specie di transetto, tanto da ricordare un impianto a croce greca. Un monumentale arcone introduce al presbiterio rialzato e coperto da cupola, dietro al quale, separato dal colonnato, si apre il coro. | ||
- | '''Giuseppe Pozzo''', con i suoi interventi, trasformò la chiesa in un opulento apparato barocco ricco di statue, decorazioni policrome e dorate, marmi variegati, che costituisce un valido esempio di come la ricchezza barocca si accompagna alla leziosa eleganza settecentesca. Evidenti risultano i richiami berniniani nel teatrale altare maggiore, disegnato dal Pozzo, che ricorda il baldacchino di San Pietro a Roma e nell' ''Estasi di Santa Teresa'' opera di Heirich Meyerig detto il '''Marengo''' del 1697. | + | <flickr>5396012767|left</flickr>'''Giuseppe Pozzo''', con i suoi interventi, trasformò la chiesa in un opulento apparato barocco ricco di statue, decorazioni policrome e dorate, marmi variegati, che costituisce un valido esempio di come la ricchezza barocca si accompagna alla leziosa eleganza settecentesca. Evidenti risultano i richiami berniniani nel teatrale altare maggiore, disegnato dal Pozzo, che ricorda il baldacchino di San Pietro a Roma e nell' ''Estasi di Santa Teresa'' opera di Heirich Meyerig detto il '''Marengo''' del 1697. |
+ | Nel dicembre 2018 la facciata della chiesa è stata liberata dall'ingombrante impalcatura che la copriva, dopo un lungo e laborioso restauro che ha consolidato i marmi di Carrara che, per effetto delle intemperie, si stavano sgretolando. | ||
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Informazioni
Indirizzo | Cannaregio - Ponte degli Scalzi |
Stile architett. | Barocco |
Architetto | Baldassare Longhena |
Completamento | 1689 |
La Chiesa di Santa Maria di Nazareth venne costruita dai Carmelitani Scalzi in un terreno da loro acquistato precedentemente adibito ad orto. Venne intitolata a Maria di Nazareth in onore di un'immagine miracolosa della Vergine proveniente dall'isola del Lazzaretto Vecchio.
La costruzione dell'edificio in forme più ampie fu commissionata a Baldassare Longhena nel 1654, al quale succedettero il carmelitano laico Giuseppe Pozzo per la decorazione interna e Giuseppe Sardi per la grandiosa facciata, che seppur arricchita di statue e ornamenti, si presenta come uno degli esempi più equilibrati del barocco veneziano.
Posta a specchio d'acqua del Canal Grande, la superficie in marmo di Carrara, divisa in due ordini, è scandita da colonne binate che inquadrano il portale e le nicchie con statue, opere di Bernardo Falcone, ed è conclusa dal frontone triangolare, al cui interno un secondo frontone curvilineo esalta la Madonna col Bambino.
Lo schema planimetrico ideato dal Longhena è a navata unica con cappelle laterali intercomunicanti. Quelle centrali, più profonde e sporgenti, disegnano una specie di transetto, tanto da ricordare un impianto a croce greca. Un monumentale arcone introduce al presbiterio rialzato e coperto da cupola, dietro al quale, separato dal colonnato, si apre il coro.

Nel dicembre 2018 la facciata della chiesa è stata liberata dall'ingombrante impalcatura che la copriva, dopo un lungo e laborioso restauro che ha consolidato i marmi di Carrara che, per effetto delle intemperie, si stavano sgretolando.
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Categoria: Chiese