Amalric Walter. La riscoperta della pasta di vetro

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L’idea di dedicare una mostra a Walter è partita da due appassionati collezionisti, Paolo Bellomo e Carlo Mitarotonda, che hanno anche curato l’esposizione – la prima monografica in assoluto su Walter - in collaborazione con la direttrice del museo Chiara Squarcina.

Tutti i pezzi provengono da collezioni private, rintracciati con pazienza certosina ai quattro angoli del mondo dai due curatori.
Nelle teche un’esplosione di colori, forme e sfumature, ciotole con api, farfalle e scarabei, brocche e bicchieri dai rilievi floreali, scatole, fermalibri, lampade e vasi che hanno inaspettate trasparenze e strabilianti sfumature, riflessi cangianti e infinitesimali bollicine d’aria racchiuse nella materia.

Nella Francia dei primi del Novecento Walter diventa uno dei principali collaboratori della Daum Nancy, dove impara la tecnica che poi affinerà perfezionandola continuamente. La produzione ha fortuna: gli oggetti sono assai richiesti, alcuni vasi trovano posto sugli scaffali delle ricche confetterie di Nancy, soprammobili e ninnoli sono destinati alla medio-alta borghesia e venduti a Parigi e in America. Dopo la prima guerra mondiale la moda cambia e anche l’artista tenta di ritrovare motivi e decori affini al gusto dell’epoca. Ma il genio che si era espresso nelle forme dell’Art Nouveau non ritrova lo stesso slancio nell’Art Déco.


Dal: 2013/02/02 al 2013/05/12
Orario: 10,00 - 18,00
Dove: Museo del Vetro (Murano)