Giacomo Casanova

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GIACOMO CASANOVA (Venezia 2 aprile 1725 - Dux, odierna Duchcov, 4 giugno 1798) Avventuriero, scrittore, libertino

Nato a Venezia in parrocchia di San Samuele da Gaetano Casanova e Giovanna Maria Farussi detta Zanetta, due modesti attori che recitavano nel vicino teatro di San Samuele.

Di lui resta una produzione letteraria molto vasta, ma viene principalmente ricordato come avventuriero e come colui che fece del proprio nome il sinonimo di seduttore e libertino.
A questa fama di grande conquistatore di donne contribuì verosimilmente la sua opera più importante: Histoire de ma vie (Storia della mia vita), in cui l'autore descrive, con la massima franchezza, le sue avventure, i suoi viaggi e i suoi innumerevoli incontri galanti.
Resta famosa la Fuga dai Piombi, quando, arrestato proprio per il civettare con le donne di molti magistrati, era stato in quel terribile posto rinchiuso. Casanova sapeva che se fosse rimasto in cella gli avrebbero commisurato una pena esemplare, cercò di fuggire scavando un buco nella sua cella, ma il tentativo fallì in quanto lo cambiarono di cella.
Il secondo tentativo, eseguito la notte tra il 31 ottobre ed il primo di novembre 1756 con un prigioniero rinchiuso in una cella vicina alla sua, il frate Marino Balbi, fecero un buco sul soffitto della cella e, dal tetto di Palazzo Ducale, prima si calarono su una terrazza del primo piano e poi, attraverso le stanze del Palazzo Ducale, arrivarono nel cortile dove un passante, pensando che i due fossero rimasti chiusi all'interno, chiamò una guardia che aprì loro.
Salirono velocemente su una Gondola che li portò verso la terraferma, da dove lasciarono la Repubblica.
Casanova trovò rifugio e appoggio a Parigi da dove iniziò a scrivere e a brillare nella società frequentando le nobildonne dell'alta società e facendosi mantenere da esse.
Dopo un lungo peregrinare in Europa, nel 1774 riuscì ad ottenere la grazia dagli inquisitori veneziani e questo gli permise di fare ritorno in patria e riallacciare le vecchie amicizie, peraltro mai sopite grazie ad una fittissima rete di missive.
La sua ultima casa veneziana si trova in Barbaria de le Tole, dove visse assieme ad una umile donna che, durante il suo esilio, le scrisse moltissime lettere.
Abbandonò Venezia nel 1783 per accettare un posto di bibliotecario a Dux in Boemia, dove il 4 giugno 1798 morì, dopo aver saputo della Rivoluzione Francese e della caduta della Repubblica di Venezia.