Palazzo Dolfin Bolani

L'impiantito del palazzo originale risale alla metà del Duecento, ma attualmente non risulta più percepibile.
Risulta notevole per le sue caratteristiche architettoniche realizzate secondo i dettami del gotico maturo.
Molto aggraziate sono le due facciate, quella di terra che si affaccia su Campo Santa Marina, l'alto anche si prospetta sul Rio di Santa Marina, ben visibile dal Ponte del Cristo.
La facciata sul Campo Santa Marina è un po' disomogenea perché, ad un primo piano gotico corrisponde un secondo piano con pentamera centrale in stile arcaico veneto-bizantino, con due coppie di monofore laterali rinascimentali. Sopra l'antico cornicione, ancora ben evidente, in tempi non troppo lontani, è stata realizzata una sopraelevazione e, sopra il tetto, un grande abbaino.
La faccia sul Rio di Santa Marina mostra al piano nobile una notevole quadrifora con balcone aggettante e due coppie di monofore, ambedue comprese all'interno di una cornice a dentelli ed entrambe sostenuta da mensole zoomorfe. Tutte le finestre sono archiacute con il classico fiorone tardogotico superiore.
Il palazzo, oggi perfettamente restaurato, venne costruito per la famiglia Dolfin verso il 1250. Divenne proprietà della famiglia Cima, di origine lombarda, nel corso del '400, per diventare Bolani quando, nel XVII secolo, Lucrezia Cima sposò Antonio Bolani.