Rio de l'Arsenal

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Il Rio de l'Arsenal è uno dei luoghi più affascinanti e rappresentativi di Venezia, ricordato da Dante Alighieri nelle celebri terzine del canto XXI dellInferno.
Il suo primo nucleo, edificato probabilmente all'inizio del XII secolo, venne progressivamente ingrandito per fasi successive, l'ultima delle quali immediatamente precedenti la Prima Guerra Mondiale.

Un complesso produttivo unico nel suo genere, che all'epoca del suo massimo splendore era in grado di allestire, nel volgere di pochi mesi, una flotta di cento galere da guerra e che giunse ad occupare una superficie di ben 240 ettari.

Nal lungo corso dei secoli della Repubblica Veneta la sua amministrazione era affidata ai Patroni e Provveditori dell'Arsenal, magistrati che risiedevano nei cosiddetti Palazzo del Paradiso, Palazzo del Purgatorio, Palazzo dell'Inferno, edifici ubicati in prossimità alla monumentale porta d'ingresso di terra, visibile nel dipinto del Canaletto, conservato nella collezione del duca di Bedford. Il ponte ligneo in primo piano, antistante l'ingresso acqueo, era un ponte levatoio, per consentire il passaggio delle galere.
 
 

 

La settecentesca chiesetta della Madonna dell'Arsenal, visibile sulla destra del quadro, venne demolita nel 1809.

Il Rio de l'Arsenal, conosciuto anche con il nome di Rio delle Galeazze, viene citato per la prima volta in occasione di un escavo effettuato nel 1224.