Opinione:No alla sublagunare

Da Venicewiki, il wiki di Venezia

TAGLIAMO GLI ARTIGLI A QUESTI AMMINISTRATORI CHE HANNO MESSO LE MANI SULLA CITTA'

APPELLO A TUTTI QUELLI CHE AMANO DAVVERO VENEZIA

Abbiamo costituito il “Comitato per la Salvaguardia di Venezia e delle sue Tradizioni”, sorto per cercare di salvare Venezia dagli artigli di chi la vede solo come un luogo per fenerare!

STANNO IMPONENDOCI UNA SUBLAGUNARE CHE SEGNEREBBE IL CROLLO E LA DISTRUZIONE DEFINITIVA DI VENEZIA!!!

Ma a chi potrà mai servire un simile obbrobrio? A quelli che vogliono imporre le loro prestazioni edilizie o viarie? O ai proprietari dei nuovi alberghi che stanno costruendo? Magari in società con qualche amministratore?

VENTIMILIONI, circa, DÌ TURISTI ALL’ ANNO STANNO GIA’ DISTRUGGENDO VENEZIA! Ed ora vogliono portarne ancora! Ma a chi giova? A Chi servono?

E vogliamo vedere quale sarà l’impatto ambientale ed economico per Venezia e per i Veneziani e, di riflesso, al Mondo intero che si troverà privo di questa meraviglia dell’ingegno umano che si chiama Venezia? VEDIAMO.

Indice

I costi

Si parla da più parti della presunta costruzione di una sub lagunare da Tessera all’Arsenale passando per l’isola omonima e Murano per circa 9 Km, per poi proseguire – in seguito - per il Lido e oltre. Si parla anche di costi presunti: 40 milioni al metro, oltre alla stazioni. Solo che non con che stime abbiano fatto i calcoli!

So per certo che la metropolitana leggera di Rennes – nel 2002 – è costata 350milioni di euro per 7,5 Km; e che quella di Salonicco per 7,8 Km è costata 1.100 milioni euro; per rimanere in Italia, quella di Torino è costata 1.100 milioni di euro per 14 Km.

Entrando nei siti dei metrò di vari stati si può vedere che in media una sub terranea viene a costare in media 100 milioni di euro al Km. Perciò facendo un calcolo in difetto la sub lagunare verrebbe a costare circa mille milioni di euro. E se stando alle previsioni che “un domani” possa arrivare a trasportare 7mila passeggeri al giorno con una media di 5 uro di biglietto per persone sono 35mila euro al giorno di incasso. Ebbene: deducendo le spese di gestione, chi mi sa dire in quanti “secoli” verrà ammortizzato simile faraonico e inutile lavoro? Ma leggiamo cosa scrive l’avv. Paolo Seno, il quale ha già consegnato un dossier agli amministratori locali.

Ottanta milioni di euro a chilometro per costruirla, di cui il 60 per cento a carico dello Stato. E le perdite di esercizio a carico del Comune. Dove sta la «pubblica utilità» della sublagunare? Mentre il contestato progetto si riaffaccia al dibattito politico - e la documentazione dovrà essere valutata dalla giunta nei prossimi giorni per poi essere inviata a Roma - ecco un clamoroso documento che demolisce alle fondamenta le certezze sulla «pubblica utilità» della sublagunare, certificata con una delibera della giunta Costa nel 2002. A raccogliere i dati è l’avvocato Paolo Seno, già dirigente dei Ds e ora nel partito socialista. Un dossier di poche pagine, consegnato alla giunta e ai vertici dei partiti di maggioranza, che parla di costi sottostimati e passeggeri «gonfiati», dei rischi per la collettività e di «questione morale», politica e affari.

La previsione di spesa messa nero su bianco dall’associazione di imprese proponenti (Actv con il 30 per cento delle quote, Mantovani, Sacaim, Studio Altieri, Save engineering, Net engineeing, Bnl e metropolitana milanese) parla di un costo di circa 400 milioni di euro per 8 chilometri. «Ma i costi reali», si legge nel rapporto, «sono almeno il doppio. Per un’opera del genere almeno 80 milioni di euro a chilometro. La metropolitana di Rennes (9 chilometri di cui 7,5 in galleria) è costata nel 2002 550 milioni, quella di Salonicco (7,8 km) costerà 1100 milioni, quella di Torino (14 km) un miliardo.

I passeggeri

La previsione del progetto è di 6 milioni di passaggi in un anno, 16.500 al giorno. Troppi, secondo lo studio, dato che oggi da Tessera a Fondamente Nuove viaggiano poche decine di migliaia di passeggeri in un anno.

L’utilità dell’opera

«La sublagunare serve solo a chi la fa, i soliti noti», azzarda Seno. «A parte gli aspetti geologici e ambientali, non è affatto vero che contrasterebbe l’esodo. Le case a Venezia costano in media 8 mila euro al metro quadrato, e questo scoraggia le aziende a venire in città. In tutti i centri storici i tempi di spostamento sono analoghi. E la sublagunare, continua lo studio, «non servirà per le merci, come si era detto: i costi e le rotture di carico sarebbero improponibili. Unico risultato sarebbe quello di incentivare il turismo mordi e fuggi, quello di cui la città non ha bisogno».

La questione morale

Nel dossier viene citato il «codice per la questione morale» proposto dall’allora Pds nel 1992, dopo Tangentopoli. Forse un’avvertenza per la situazione di oggi: «Troppe decisioni politiche e amministrative sono state prese non nell’interesse generale, ma al fine di accrescere il potere di singoli e di gruppi. La concorrenza del mercato è stata spesso falsata dal rapporto privilegiato e spesso collusivo che alcune di loro hanno intrattenuto con il potere politico-amministrativo».

Chi paga? L’articolo 21 della convenzione approvata con la delibera del 2002, scrive Seno, prevede che sia il Comune, cioè i veneziani, ad attribuirsi «il rischio finanziario di un’errata previsione della domanda se i ricavi da traffico si manterranno in una fascia tra il 90 e il 110 per cento degli importi stabiliti dal Piano finanziario. Come dire che i coccodrilli volano». Altro punto, gli approfondimenti. «Sono stati decisi soltanto dopo aver dichiarato la “pubblica utilità” dell’opera. Ma su che base - chiede Seno - si è fatta allora quella dichiarazione?»

La penale

Vale 5 milioni di euro la penale che il Comune dovrebbe pagare (ma i pareri sono discordi) interrompendo quell’iter avviato nel 2002. Uno dei motivi per cui la giunta del sindaco Cacciari - che pure aveva fatto della discontinuità su questi temi la sua campagna elettorale - non ha ancora preso uma decisione.

Le alternative

Non fare la sublagunare non significa non fare nulla, conclude il dossier. Si potrebbe con poca spesa proseguire gli studi su scafi veloci ed ecologici (catamarani) da mettere in servizio sulla tratta Fondamente Nuove-Tessera, o studiare l’hovercraft, moderno e silenzioso. «Bisogna pensare bene», conclude il documento, «prima far imboccare a un progetto poco chiaro la strada del non ritorno».

C’è una Ditta di Gorgonzola che costruisce gli Hovercraft su licenza inglese e che è proprio lei a costruire gli Hovercraft alla Marina Inglese.

Li abbiamo visti in azione: sono silenziosissimi, non inquinano, non fanno moto ondoso, non hanno alcun impatto con la superficie acquea lagunare in quanto pesano come un foglio di carta sopra l’acqua, portano fino a 180 passeggeri o 30 tonnellate di merce e sono velocissimi: ad una velocità di crociera filano a 60 Km all’ora. Il che vuol dire che da Tessera alle Fondamente Nuove ci impiegano circa 10 minuti!!! Il costo? Meno di una motonave dell’Azienda. Salvo eventuali “accomodamenti” politici...

Ma credete che sia finito qui?

Ma scherziamo? E l’impatto che avrà nello substrato carantoso lagunare come sarà? Innanzi tutto cosa è il “caranto”. E’ lo strato argilloso che si è formato nel corso dei millenni con l’apporto solido dei materiali alluvionali dei fiumi che sfociavano in Adriatico e nelle Lagune Venete.

Questo strato varia di spessore e nella Laguna di Venezia è stato appurato che varia dai 60 metri ai 7 metri.

Sotto lo strato di caranto vi è acqua e sabbie grosse, di quella che comunemente vengono dette “sabbie mobili”.

Ora è risaputo che se si taglia un pezzo di argilla rimane il solco e si rimargina solo se lo si preme, cosa che sotto l’acqua è difficile fare... ecco!

Dal dossier sulla sublagunare stilato dall’Ordine dei Geologi della Regione Veneto si evince che la stessa sublagunare correrà dentro un tubo con un diametro di circa 20 metri e che detto tubo sarà posto a 10 metri sotto il primo strato di caranto, che avrà circa 10 tubi di areazione, 3 stazioni intermedie e due capolinee e che non ci saranno pericoli per lo strato di caranto su cui poggia Venezia e che tutto ciò è confortato dai carotaggi che essi hanno fatto lungo il percorso. È però scrivono anche che il carotaggio è stato fatto fono a 10 metri e mezzo di profondità!

Bello questo! Devono andar sotto per trenta metri e verificano il sottosuolo per 10 metri e mezzo!

Tralascio ogni altro commento per amor … di patria!

E se questo taglio netto fatto nella Laguna nord tra Tessera e le Fondamente Nuove facesse dividere la Laguna, chi saprebbe mai dire cosa succederà alla città stessa di Venezia?

L’enorme scompenso che verrà portato e fatto all’ambiente?

Ecco i motivi per cui noi ci opponiamo fermamente a questo nuovo scempio che si vuole fare della Laguna e di Venezia.

Vogliamo che, almeno in questo caso che riguarda la nostra stessa sopravvivenza, la Cittadinanza venga portata a conoscenza di tutti i pro e di tutti i contro, del bene e del male, dei costi e dei ricavi, ma soprattutto chi sono le persone che la vogliono e i veri motivi.

Non vogliamo che anche questa opera inutile e faraonica ci venga buttata fra capo e collo senza che la gente possa intervenire.

Si ricorda ai nostri cosidetti “amministratori”, nel caso se ne fossero dimenticati, che fra qualche settimana ci sono le elezioni Provinciali e l’anno prossimo quelle Comunali...

Ma soprattutto voglio ricordar loro che tutti i nodi verranno al pettine, ad iniziare da quello che NON è stato fatto per Venezia e quello di inutile e superfluo è stato fatto.

E che oltre che gli “stivali” i Veneziani si sono forniti anche di buoni scarponi da calcio...

Daremo anche l'elenco delle società del comune e dei relativi amministratori. MA PER ADESSO VI CHIEDIAMO DÌ DIMOSTRARE A LORO TUTTO IL VOSTRO RISENTIMENTO E IL DISSENSO PER LA DISTRUZIONE DÌ VENEZIA CHE STANNO PREPARANDO: SOMMERGETELI DÌ E-MAIL E DÌ FAX DICHIARANDO IL VOSTRO DISSENSO! NOI ARRIVEREMO ANCHE ALLA CORTE EUROPEA!

Il segretario dell’Associazione.

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