San Lazzaro degli Armeni

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L'isola di San Lazzaro degli armeni è situata nella Laguna sud, tra il Lido ed il Lazzaretto Vecchio.


Si nota subito un caratteristico campamile a cipollotta, che si erge circondato da un fitto boschetto pieno di piante esotiche, tra cui un centenario cedro del Libano.

Nel 1182 un certo Leone Paolini, ricevette in regalo quest'isola da un abate di Sant'Ilario e dopo tre anni vi costruì un ospizio per pellegrini ed una chiesetta intitolata a San Leone Papa.

Successivamente questa struttura si trasforma in un lebbrosario, da cui deriva il nome San Lazzaro, protettore dei lebbrosi.
Quest'isola quindi fu abbandonata per qualche secolo, fino a quando arrivò un monaco armeno Marug di Pietro detto Mechitar (il Consolatore), che era fuggito dalla città di Modone, nel frattempo caduta in mano turca, ottenne nel 1717 l'isola dalla Serenissima per fondarvi un convento.

Egli ristrutturò la chiesa precedente di impianto gotico che però finì distrutta da un incendio nel 1883 e poi venne ricostruita. Più recentemente nel 1975 ci fu un altro incendio che danneggiò la prezioza biblioteca settecentesca.

L'isola fu meta di George Byron che venne in quest'isola a prendere lezioni di lingue orientali durante i tre anni del suo soggiorno a Venezia. Tuttora visitando il complesso monumentale ed i suoi tesori, tra i quali vi è la mummia del principe egizio Nehmekhet, vi è una sala dedicata al poeta che presenta un suo ritratto ed alcuni suoi oggetti.
E' molto importante la biblioteca che conserva al suo interno circa 100.000 testi e 4500 manoscritti.