Ponte dei sospiri
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Versione del 13:14, 20 set 2012

Questo collega il primo piano di Palazzo Ducale con il secondo piano del Palazzo delle Prigioni, costruito nel seicento perché le celle di Palazzo Ducale, che si trovavano a piano terra, erano diventate insufficienti e poco sicure.
L’architetto Antonio Contin lo progettò aereo per evitare che i prigionieri potessero fuggire. Sul ponte, suddiviso in due parti non collegate, transitavano i prigionieri che dalle stanze della Magistratura cittadina passavano direttamente all’interno della prigione e solo due piccole finestre, parzialmente occluse dai decori del marmo che li compongono, permettono uno sguardo sul sottostante rio e sui ponti sul canale, il Ponte della Paglia verso il Bacino di San Marco ed il Ponte della Canonica verso la parte interna della città.
La tradizione tramanda il sospetto che i carcerati sospirassero vedendo, forse per l’ultima volta, la libertà.
La tradizione stessa venne successivamente trasformata: il sospiro di sofferenza dei prigionieri diventava sospiro di passione per la promessa d’amore degli innamorati che, transitandoci sotto in gondola, si promettono amore eterno.

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