Glossario del vetro
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'''Calcedonio''': Il minerale principale per la preparazione del Calcedonio è l’argento, così denominato per la somiglianza ad una varietà della pietra dura chiamata calcedonio naturale, l’agata zonata. Risulta un vetro opaco con venature di vari colori su fondo scuro, particolarmente difficile da preparare per la particolare combinazione dei vari minerali che lo compongono. | '''Calcedonio''': Il minerale principale per la preparazione del Calcedonio è l’argento, così denominato per la somiglianza ad una varietà della pietra dura chiamata calcedonio naturale, l’agata zonata. Risulta un vetro opaco con venature di vari colori su fondo scuro, particolarmente difficile da preparare per la particolare combinazione dei vari minerali che lo compongono. | ||
- | [[Immagine:Canne da soffio.jpg|left| | + | [[Immagine:Canne da soffio.jpg|left|400px]]'''Canna da soffio''': tubo di materiale ferroso, cavo, con il quale si attinge nel crogiolo del forno per togliere la parte di vetro fuso che verrà successivamente lavorato. |
'''Chimico''': è il nome dato alla persona incaricata ad eseguire la miscela della sabbia silicea con l'aggiunta dei minerali che deve andare in fusione nei crogioli per la preparazione della pasta vetrosa fusa. La conoscenza della giuste quantità di materiale da usare per le varie ''partite'' dà a questa figura un'importanza massima, tale da divenire un segreto da tramandare, solo in punto di morte, di padre in figlio. | '''Chimico''': è il nome dato alla persona incaricata ad eseguire la miscela della sabbia silicea con l'aggiunta dei minerali che deve andare in fusione nei crogioli per la preparazione della pasta vetrosa fusa. La conoscenza della giuste quantità di materiale da usare per le varie ''partite'' dà a questa figura un'importanza massima, tale da divenire un segreto da tramandare, solo in punto di morte, di padre in figlio. | ||
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'''Cristallo''': Sabbia silicea con pochissime intrusioni di minerali nella sua composizione. Bastano pochi grammi i ossido di ferro per chilo di sabbia per dare al vetro una colorazione verde – blu. Anche la percentuale di soda influisce sulla trasparenza e brillantezza del vetro prodotto. In relazione alla percentuale di soda inserita nei componenti, viene definito ''vetro corto'' quello con minor quantità e ''vetro lungo'' quello con maggiore, che in questo modo aumenta anche la lavorabiltà del vetro. | '''Cristallo''': Sabbia silicea con pochissime intrusioni di minerali nella sua composizione. Bastano pochi grammi i ossido di ferro per chilo di sabbia per dare al vetro una colorazione verde – blu. Anche la percentuale di soda influisce sulla trasparenza e brillantezza del vetro prodotto. In relazione alla percentuale di soda inserita nei componenti, viene definito ''vetro corto'' quello con minor quantità e ''vetro lungo'' quello con maggiore, che in questo modo aumenta anche la lavorabiltà del vetro. | ||
- | [[Immagine:Tipetto.jpg| | + | [[Immagine:Tipetto.jpg|350px|right]]'''Filigrana''': consiste nell’inserimento in una canna di vetro trasparente (cristallo) di un’anima colorata, spesso bianca, che risulta immersa, nella parte centrale, della canna. Questa è la base di tutta una serie di particolari lavorazioni, dal reticello allo zanfirico. Quando più canne vengono attorcigliate assieme si ottengono forme particolari che sembrano dei ricami all’interno del vetro. |
'''Fiola''': antica bottiglia a collo lungo e pancia larga. Da questo deriva l'antica denominazione dei maestri vetrai di [[Murano]] con il quale si sono associati in scuola ed iscritti nell'apposito albo di categoria chiamato ''Mariegola'' | '''Fiola''': antica bottiglia a collo lungo e pancia larga. Da questo deriva l'antica denominazione dei maestri vetrai di [[Murano]] con il quale si sono associati in scuola ed iscritti nell'apposito albo di categoria chiamato ''Mariegola'' | ||
- | [[Immagine:Bicchieri rigati.jpg| | + | [[Immagine:Bicchieri rigati.jpg|350px|left]]'''Incalmo''': tecnica di accostamento di diversi colori di vetro saldati assieme a caldo così da creare, un unico pezzo soffiato con distinti colori. Solo alcuni colori possono essere uniti con questa tecnica, in quanto ogni colore ha proprie caratteristiche di raffreddamento che, ovviamente, debbono essere compatibili, altrimenti le tensioni diverse finirebbero per rompere l’oggetto creato. |
'''Lattimo''': il lattimo è un vetro bianco opaco, ideato per somigliare alla porcellana, quando le porcellane cinesi cominciarono ad essere commercializzate in Europa. L’anima della filigrana bianca è in questo materiale. Lo si ottiene opacizzando il vetro con ossido di stagno. | '''Lattimo''': il lattimo è un vetro bianco opaco, ideato per somigliare alla porcellana, quando le porcellane cinesi cominciarono ad essere commercializzate in Europa. L’anima della filigrana bianca è in questo materiale. Lo si ottiene opacizzando il vetro con ossido di stagno. | ||
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'''Muffola''': Forno speciale per abbassare lentamente le temperature degli oggetti in vetro appena eseguiti. Le lavorazioni, i colori, le giunture, hanno tensioni diverse e devono essere sciolte lentamente al fine di eliminarle tutte. In caso contrario l'oggetto è destinato a rompersi inevitabilmente e diventare inservibile. Più spesso è l'oggetto, più tempo deve rimanere nella ''muffola'', in alcuni casi fino a 36 ore. | '''Muffola''': Forno speciale per abbassare lentamente le temperature degli oggetti in vetro appena eseguiti. Le lavorazioni, i colori, le giunture, hanno tensioni diverse e devono essere sciolte lentamente al fine di eliminarle tutte. In caso contrario l'oggetto è destinato a rompersi inevitabilmente e diventare inservibile. Più spesso è l'oggetto, più tempo deve rimanere nella ''muffola'', in alcuni casi fino a 36 ore. | ||
- | [[Immagine:Caraffa e bicchieri murrina.jpg| | + | [[Immagine:Caraffa e bicchieri murrina.jpg|350px|right]]'''Murrina''': la murrina è un pezzo di canna tagliata. Di solito la si ottiene con l’accostamento di vari tipi di colori in pasta vetrosa sovrapposti per formare il disegno voluto e portati a fusione. Il risultato è una lunga canna la cui sezione ha la forma ed i colori voluti. Tagliata in dischi della lunghezza variabile da pochi millimetri a 3 - 4 centimetri la forma ottenuta è la murrina. L’accostamento di più murrine su una piastra permette la lavorazione della murrina stessa sia per la preparazione di vari oggetti, sia per la decorazione con l’attaccatura a caldo di oggetti grandi. |
[[Immagine:Signoretto Lampadari.jpg|490px|left]]'''Pasta vetrosa''': con questa indicazione si trovano vetri opachi, molto spesso di colori vivi, e vengono usati per adornare sia lampadari molto particolari, i famosi ''fiori in pasta'', sia specchi, con i quali vengono preparate le rosette ornamentali. | [[Immagine:Signoretto Lampadari.jpg|490px|left]]'''Pasta vetrosa''': con questa indicazione si trovano vetri opachi, molto spesso di colori vivi, e vengono usati per adornare sia lampadari molto particolari, i famosi ''fiori in pasta'', sia specchi, con i quali vengono preparate le rosette ornamentali. | ||
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'''Reticello''': si ha come una variante della filigrana. Con la canna in filigrana si formano due file, di canna sovrapposte ed incrociate, fuse assieme, hanno una particolarità peculiare: nelle intersezioni delle canne una piccola bolla d’aria rimane imprigionata ed appare al centro dei fili della filigrana, dandole un senso di leggerezza. Sono molto apprezzati i bicchieri eseguiti con tale tecnica, ma anche i piatti, le bottiglie e le coppe. | '''Reticello''': si ha come una variante della filigrana. Con la canna in filigrana si formano due file, di canna sovrapposte ed incrociate, fuse assieme, hanno una particolarità peculiare: nelle intersezioni delle canne una piccola bolla d’aria rimane imprigionata ed appare al centro dei fili della filigrana, dandole un senso di leggerezza. Sono molto apprezzati i bicchieri eseguiti con tale tecnica, ma anche i piatti, le bottiglie e le coppe. | ||
- | '''Rubino''': è il colore risultante dall'aggiunta di '''oro zecchino''' al vetro. E' molto particolare nella vasta gamma di colori producibili per la produzione di vetro trasparente. Il colore rosato viene dato dall’utilizzo nella miscela di prodotto vetrificante di '''oro puro''', altrimenti la colorazione risulterebbe più scura, con un effetto di bruciato. | + | [[Immagine:Fior in pasta.jpg|300px|right]]'''Rubino''': è il colore risultante dall'aggiunta di '''oro zecchino''' al vetro. E' molto particolare nella vasta gamma di colori producibili per la produzione di vetro trasparente. Il colore rosato viene dato dall’utilizzo nella miscela di prodotto vetrificante di '''oro puro''', altrimenti la colorazione risulterebbe più scura, con un effetto di bruciato. |
'''Zanfirico''': è quella tecnica di lavorazione con la quale preferibilmente vengono eseguiti piatti e bicchieri. È anch’essa una variante della filigrana. In questo caso le canne prodotte vengono intrecciate in varie forme fino ed accostate così che si possano avere vetri soffiati che dal centro partono per l’esterno come spicchi. | '''Zanfirico''': è quella tecnica di lavorazione con la quale preferibilmente vengono eseguiti piatti e bicchieri. È anch’essa una variante della filigrana. In questo caso le canne prodotte vengono intrecciate in varie forme fino ed accostate così che si possano avere vetri soffiati che dal centro partono per l’esterno come spicchi. | ||
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- | *[[Murano]] | + | *[[Murano]][[Immagine:Gorilla.jpg|400px|right]] |
*[[Murano: come arrivare]] | *[[Murano: come arrivare]] | ||
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Versione del 12:04, 14 ott 2016
Bluino: è un vetro trasparente chiaro e compatto nel colore leggermente azzurrino. Si ottiene con l’aggiunta di cobalto nella miscela di preparazione. Particolarmente adatto alla decorazione dei lampadari classici muranesi, viene spesso impiegato nei calici e nei piedistalli dei bicchieri soffiati.
Calcedonio: Il minerale principale per la preparazione del Calcedonio è l’argento, così denominato per la somiglianza ad una varietà della pietra dura chiamata calcedonio naturale, l’agata zonata. Risulta un vetro opaco con venature di vari colori su fondo scuro, particolarmente difficile da preparare per la particolare combinazione dei vari minerali che lo compongono.
Chimico: è il nome dato alla persona incaricata ad eseguire la miscela della sabbia silicea con l'aggiunta dei minerali che deve andare in fusione nei crogioli per la preparazione della pasta vetrosa fusa. La conoscenza della giuste quantità di materiale da usare per le varie partite dà a questa figura un'importanza massima, tale da divenire un segreto da tramandare, solo in punto di morte, di padre in figlio.
Cristallo: Sabbia silicea con pochissime intrusioni di minerali nella sua composizione. Bastano pochi grammi i ossido di ferro per chilo di sabbia per dare al vetro una colorazione verde – blu. Anche la percentuale di soda influisce sulla trasparenza e brillantezza del vetro prodotto. In relazione alla percentuale di soda inserita nei componenti, viene definito vetro corto quello con minor quantità e vetro lungo quello con maggiore, che in questo modo aumenta anche la lavorabiltà del vetro.
Fiola: antica bottiglia a collo lungo e pancia larga. Da questo deriva l'antica denominazione dei maestri vetrai di Murano con il quale si sono associati in scuola ed iscritti nell'apposito albo di categoria chiamato Mariegola
Lattimo: il lattimo è un vetro bianco opaco, ideato per somigliare alla porcellana, quando le porcellane cinesi cominciarono ad essere commercializzate in Europa. L’anima della filigrana bianca è in questo materiale. Lo si ottiene opacizzando il vetro con ossido di stagno.
Muffola: Forno speciale per abbassare lentamente le temperature degli oggetti in vetro appena eseguiti. Le lavorazioni, i colori, le giunture, hanno tensioni diverse e devono essere sciolte lentamente al fine di eliminarle tutte. In caso contrario l'oggetto è destinato a rompersi inevitabilmente e diventare inservibile. Più spesso è l'oggetto, più tempo deve rimanere nella muffola, in alcuni casi fino a 36 ore.
Reticello: si ha come una variante della filigrana. Con la canna in filigrana si formano due file, di canna sovrapposte ed incrociate, fuse assieme, hanno una particolarità peculiare: nelle intersezioni delle canne una piccola bolla d’aria rimane imprigionata ed appare al centro dei fili della filigrana, dandole un senso di leggerezza. Sono molto apprezzati i bicchieri eseguiti con tale tecnica, ma anche i piatti, le bottiglie e le coppe.
Zanfirico: è quella tecnica di lavorazione con la quale preferibilmente vengono eseguiti piatti e bicchieri. È anch’essa una variante della filigrana. In questo caso le canne prodotte vengono intrecciate in varie forme fino ed accostate così che si possano avere vetri soffiati che dal centro partono per l’esterno come spicchi.
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