Mosaici Medievali

Venezia è sempre stata la culla dell’arte e, per lo studioso o il semplice appassionato, diventa una meta obbligata se questi vuole avere un panorama completo della storia dell’arte italiana.

 

Mosaico San Donato – Galli e Volpe

Le più antiche costruzioni in Venezia risalgono al X secolo. Sono la Cattedrale di Santa Maria Assunta che si trova a Torcello, la Basilica dei Santi Maria e Donato a Murano, la Basilica di San Marco la Chiesa di San Piero di Castello e la Chiesa di San Zaccaria a Venezia.

 

Il mosaico è nato per sostituire la pittura murale, nell’antica Grecia, nelle fontane dedicate alle muse, sia fuori che dentro l’acqua. Il nome deriva quindi proprio da questo uso da parte dei greci. Per l’uso di tessere di marmo, più di ogni altra forma di rappresentazione, è in grado di mantenersi intatta per centinaia di anni. Le raffigurazioni delle varie cattedrali che gravitano nell’area veneziana sono la dimostrazione lampante di tale affermazione. 

Necessariamente bisogna fare un chiarimento per quanto riguarda i mosaici parietali e quelli pavimentali, nei quali la differenza è sostanziale. I riferimenti figurativi della Madonna Assunta di Torcello, per esempio, sono più facilmente interpretabili per gli astanti del periodo medievale, piuttosto che le decorazioni pavimentali in opus sectile, nei quali gli accostamenti dei marmi policromi vogliono dare una rappresentazione simbolica del contesto nei quali si trovano e proprio per la loro simbologia astratta vengono ampiamente sottovalutati, che vengono presi in considerazione solo durante il XIX secolo. 

Dei sondaggi eseguiti nel 1940, probabilmente eseguiti per sostituire una lastra di marmo, hanno rivelato l’esistenza di una pavimentazione a mosaico immediatamente sotto l’attuale pavimentazione delle navate della chiesa di Torcello, a 0,22 m di profondità. Sia per la sua somiglianza ai resti del mosaico della Chiesa di Sant’Ilario di Fusina, sia per l’uso di tessere bianche e nere che per l’andamento lineare del disegno, molto comune nei mosaici del Medioevo nel Nord Italia, esso dovrebbe risalire alla costruzione della Cattedrale antecedente l’anno mille. 

 

Un ulteriore sondaggio davanti all’ingresso della Chiesa ha escluso l’esistenza di altri pavimenti sotto, quindi il pavimento corrisponde a quello della prima Cattedrale.

Per recuperare tale opera sarebbe necessario levare l’attuale pavimento in lastre di marmo con l’incertezza che il pavimento sottostante possa essere così disastrato che non convenga il suo recupero, la chiesa rimarrebbe chiusa per non si sa quanto tempo, senza considerare i costi elevatissimi per un’opera d’arte così poco considerata. Per far ammirare la parte di mosaico che è venuta alla luce è stato lasciato un varco perchè tutti possano vedere l’effetiva esistenza del lavoro eseguito nella prima cattedrale della nascitura Venezia.

 

Comunque poche sono le città, ad eccezione di Roma, che possono vantare la presenza di un così vasto panorama di mosaici medievali come a Venezia. Pavia, Reggio Emilia, Lione, Reims o Colonia ne conservano solo pochi frammenti.

La Basilica dei Santi Maria e Donato a Murano presenta il proprio pavimento in gran parte in opus sectile, tessere marmoree colorate di medio formato e sagomate a formare un unico grande disegno decorativo. Solo alcune parti sono in tassellatum, vale a dire piccole tessere uniformi che, nel periodo anteriore al mille, erano solitamente a fondo bianco con i disegni neri. 

I mosaici di Murano furono eseguiti prima di quelli di Venezia, anzi probabilmente ne furono gli ispiratori, perchè quelli di Murano non hanno una continuità di simbologismo che hanno in modo particolare quelli che si trovano in Basilica di San Marco.

 

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