Glossario del vetro
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- | [[Immagine:Lavorazione vetro.JPG|300px|right]]'''Avventurina''': tipo particolare di vetro che si ottiene con un procedimento molto singolare che consiste nell’aggiungere a fusione conclusa determinate quantità di materie prime, affinché il rame possa coagularsi in piccoli grumi e risulti rilucente. L’avventurina è migliore quando i cristalli di rame sono omogenei in tutta la fusione. Dell’origine dell’avventurina, inventata a [[Murano]] nel 1620, è rappresentativa la definizione che viene data dal vetraio seicentesco Giovanni Darduin: “''la si dimanda Venturina, et con ragione, perché sortisse più da ventura che da scienza''”. | + | [[Immagine:Lavorazione vetro.JPG|300px|right]]A [[Murano]] lavorare il vetro è un'arte antica, che possiede termini e vocaboli distinti per tipo di lavoro o per identificare coloro che producono determinati oggetti. |
+ | Anche nella lavorazione del vetro si hanno quindi delle terminologie specifiche per dare alla lavorazione stessa, ma anche ad uno specifico lavoro finito, un nome che lo identifica, che ne determina la specificità, che ne attribuisce l'origine della produzione. | ||
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[[Immagine:Baloton nero e oro.jpg|200px|left]]'''Baloton''': una particolare lavorazione che permette di inglobare, a distanze regolari, alcune bolle d'aria che, con la successiva posa di un ulteriore strato di vetro, rimangono imprigionate nel vetro, ma ben visibili, formando una decorazione interna, senza conseguenze per il prodotto finito. | [[Immagine:Baloton nero e oro.jpg|200px|left]]'''Baloton''': una particolare lavorazione che permette di inglobare, a distanze regolari, alcune bolle d'aria che, con la successiva posa di un ulteriore strato di vetro, rimangono imprigionate nel vetro, ma ben visibili, formando una decorazione interna, senza conseguenze per il prodotto finito. | ||
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'''Chimico''': è il nome dato alla persona incaricata ad eseguire la miscela della sabbia silicea con l'aggiunta dei minerali che deve andare in fusione nei crogioli per la preparazione della pasta vetrosa fusa. La conoscenza della giuste quantità di materiale da usare per le varie ''partite'' dà a questa figura un'importanza massima, tale da divenire un segreto da tramandare, solo in punto di morte, di padre in figlio. | '''Chimico''': è il nome dato alla persona incaricata ad eseguire la miscela della sabbia silicea con l'aggiunta dei minerali che deve andare in fusione nei crogioli per la preparazione della pasta vetrosa fusa. La conoscenza della giuste quantità di materiale da usare per le varie ''partite'' dà a questa figura un'importanza massima, tale da divenire un segreto da tramandare, solo in punto di morte, di padre in figlio. | ||
- | '''Cristallo''': Sabbia silicea con pochissime intrusioni di minerali nella sua composizione. Bastano pochi grammi | + | '''Cristallo''': Sabbia silicea con pochissime intrusioni di minerali nella sua composizione. Bastano pochi grammi di ossido di ferro per chilo di sabbia per dare al vetro una colorazione verde – blu. Anche la percentuale di soda influisce sulla trasparenza e brillantezza del vetro prodotto. In relazione alla percentuale di soda inserita nei componenti, viene definito ''vetro corto'' quello con minor quantità e ''vetro lungo'' quello con maggiore, che in questo modo aumenta anche la lavorabiltà del vetro. |
[[Immagine:Tipetto.jpg|350px|right]]'''Filigrana''': consiste nell’inserimento in una canna di vetro trasparente (cristallo) di un’anima colorata, spesso bianca, che risulta immersa, nella parte centrale, della canna. Questa è la base di tutta una serie di particolari lavorazioni, dal reticello allo zanfirico. Quando più canne vengono attorcigliate assieme si ottengono forme particolari che sembrano dei ricami all’interno del vetro. | [[Immagine:Tipetto.jpg|350px|right]]'''Filigrana''': consiste nell’inserimento in una canna di vetro trasparente (cristallo) di un’anima colorata, spesso bianca, che risulta immersa, nella parte centrale, della canna. Questa è la base di tutta una serie di particolari lavorazioni, dal reticello allo zanfirico. Quando più canne vengono attorcigliate assieme si ottengono forme particolari che sembrano dei ricami all’interno del vetro. | ||
- | '''Fiola''': antica bottiglia a collo lungo e pancia larga. Da questo deriva l'antica denominazione dei maestri vetrai di [[Murano]] con il quale si sono associati in scuola ed iscritti nell'apposito albo di categoria chiamato ''Mariegola'' | + | '''Fiola''': antica bottiglia a collo lungo e pancia larga. Da questo deriva l'antica denominazione dei maestri vetrai di [[Murano]] con il quale si sono associati in scuola ed iscritti nell'apposito albo di categoria chiamato ''Mariegola''. |
[[Immagine:Bicchieri rigati.jpg|350px|left]]'''Incalmo''': tecnica di accostamento di diversi colori di vetro saldati assieme a caldo così da creare, un unico pezzo soffiato con distinti colori. Solo alcuni colori possono essere uniti con questa tecnica, in quanto ogni colore ha proprie caratteristiche di raffreddamento che, ovviamente, debbono essere compatibili, altrimenti le tensioni diverse finirebbero per rompere l’oggetto creato. | [[Immagine:Bicchieri rigati.jpg|350px|left]]'''Incalmo''': tecnica di accostamento di diversi colori di vetro saldati assieme a caldo così da creare, un unico pezzo soffiato con distinti colori. Solo alcuni colori possono essere uniti con questa tecnica, in quanto ogni colore ha proprie caratteristiche di raffreddamento che, ovviamente, debbono essere compatibili, altrimenti le tensioni diverse finirebbero per rompere l’oggetto creato. |
Versione del 10:11, 14 giu 2017
Anche nella lavorazione del vetro si hanno quindi delle terminologie specifiche per dare alla lavorazione stessa, ma anche ad uno specifico lavoro finito, un nome che lo identifica, che ne determina la specificità, che ne attribuisce l'origine della produzione.
Avventurina: tipo particolare di vetro che si ottiene con un procedimento molto singolare che consiste nell’aggiungere a fusione conclusa determinate quantità di materie prime, affinché il rame possa coagularsi in piccoli grumi e risulti rilucente. L’avventurina è migliore quando i cristalli di rame sono omogenei in tutta la fusione. Dell’origine dell’avventurina, inventata a Murano nel 1620, è rappresentativa la definizione che viene data dal vetraio seicentesco Giovanni Darduin: “la si dimanda Venturina, et con ragione, perché sortisse più da ventura che da scienza”.
Bluino: è un vetro trasparente chiaro e compatto nel colore leggermente azzurrino. Si ottiene con l’aggiunta di cobalto nella miscela di preparazione. Particolarmente adatto alla decorazione dei lampadari classici muranesi, viene spesso impiegato nei calici e nei piedistalli dei bicchieri soffiati.
Calcedonio: Il minerale principale per la preparazione del Calcedonio è l’argento, così denominato per la somiglianza ad una varietà della pietra dura chiamata calcedonio naturale, l’agata zonata. Risulta un vetro opaco con venature di vari colori su fondo scuro, particolarmente difficile da preparare per la particolare combinazione dei vari minerali che lo compongono.
Chimico: è il nome dato alla persona incaricata ad eseguire la miscela della sabbia silicea con l'aggiunta dei minerali che deve andare in fusione nei crogioli per la preparazione della pasta vetrosa fusa. La conoscenza della giuste quantità di materiale da usare per le varie partite dà a questa figura un'importanza massima, tale da divenire un segreto da tramandare, solo in punto di morte, di padre in figlio.
Cristallo: Sabbia silicea con pochissime intrusioni di minerali nella sua composizione. Bastano pochi grammi di ossido di ferro per chilo di sabbia per dare al vetro una colorazione verde – blu. Anche la percentuale di soda influisce sulla trasparenza e brillantezza del vetro prodotto. In relazione alla percentuale di soda inserita nei componenti, viene definito vetro corto quello con minor quantità e vetro lungo quello con maggiore, che in questo modo aumenta anche la lavorabiltà del vetro.
Fiola: antica bottiglia a collo lungo e pancia larga. Da questo deriva l'antica denominazione dei maestri vetrai di Murano con il quale si sono associati in scuola ed iscritti nell'apposito albo di categoria chiamato Mariegola.
Lattimo: il lattimo è un vetro bianco opaco, ideato per somigliare alla porcellana, quando le porcellane cinesi cominciarono ad essere commercializzate in Europa. L’anima della filigrana bianca è in questo materiale. Lo si ottiene opacizzando il vetro con ossido di stagno.
Muffola: Forno speciale per abbassare lentamente le temperature degli oggetti in vetro appena eseguiti. Le lavorazioni, i colori, le giunture, hanno tensioni diverse e devono essere sciolte lentamente al fine di eliminarle tutte. In caso contrario l'oggetto è destinato a rompersi inevitabilmente e diventare inservibile. Più spesso è l'oggetto, più tempo deve rimanere nella muffola, in alcuni casi fino a 36 ore.
Reticello: si ha come una variante della filigrana. Con la canna in filigrana si formano due file, di canna sovrapposte ed incrociate, fuse assieme, hanno una particolarità peculiare: nelle intersezioni delle canne una piccola bolla d’aria rimane imprigionata ed appare al centro dei fili della filigrana, dandole un senso di leggerezza. Sono molto apprezzati i bicchieri eseguiti con tale tecnica, ma anche i piatti, le bottiglie e le coppe.
Zanfirico: è quella tecnica di lavorazione con la quale preferibilmente vengono eseguiti piatti e bicchieri. È anch’essa una variante della filigrana. In questo caso le canne prodotte vengono intrecciate in varie forme fino ed accostate così che si possano avere vetri soffiati che dal centro partono per l’esterno come spicchi.
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