Glossario del vetro

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Avventurina: tipo particolare di vetro che si ottiene con un procedimento molto singolare che consiste nell’aggiungere a fusione conclusa determinate quantità di materie prime, affinché il rame possa coagularsi in piccoli grumi e risulti rilucente. L’avventurina è migliore quando i cristalli di rame sono omogenei in tutta la fusione. Dell’origine dell’avventurina, inventata a Murano nel 1620, è rappresentativa la definizione che viene data dal vetraio seicentesco Giovanni Darduin: “la si dimanda Venturina, et con ragione, perché sortisse più da ventura che da scienza”.

Baloton: una particolare lavorazione chee permette di inglobare, a distanze regolari, alcune bolle d'aria che, con la successiva posa di un ulteriore strato di vetro, rimangono nel vetro, senza conseguenze per il prodotto finito.

Bluino: è un vetro trasparente chiaro e compatto nel colore che si ottiene con l’aggiunta di cobalto nella miscela di preparazione. Particolarmente adatto alla decorazione dei lampadari classici muranesi, viene spesso impiegato nei calici e nei piedistalli dei bicchieri soffiati.

Calcedonio: Il minerale principale per la preparazione del Calcedonio è l’argento, così denominato per la somiglianza ad una varietà della pietra dura chiamata calcedonio naturale, l’agata zonata. Risulta un vetro opaco con venature di vari colori su fondo scuro, particolarmente difficile da preparare per la particolare combinazione dei vari minerali che lo compongono.

Canna da soffio: tubo di materiale ferroso, cavo, con il quale si attinge nel crogiolo del forno per togliere la parte di vetro fuso che verrà successivamente lavorato.

Cristallo: Sabbia silicea con pochissime intrusioni di minerali nella sua composizione. Bastano pochi grammi i ossido di ferro per chilo di sabbia per dare al vetro una colorazione verde – blu. Anche la percentuale di soda influisce sulla trasparenza e brillantezza del vetro prodotto. In relazione alla percentuale di soda inserita nei componenti, viene definito vetro corto quello con minor quantità e vetro lungo quello con maggiore, che in questo modo aumenta anche la lavorabiltà del vetro.

Filigrana: consiste nell’inserimento in una canna di vetro trasparente (cristallo) di un’anima colorata, spesso bianca, che risulta immersa, nella parte centrale, della canna. Questa è la base di tutta una serie di particolari lavorazioni, dal reticello allo zanfirico. Quando più canne vengono attorcigliate assieme si ottengono forme particolari che sembrano dei ricami all’interno del vetro.

Fiola: antica bottiglia a collo lungo e pancia larga. Da questo deriva l'antica denominazione dei maestri vetrai di Murano con il quale si sono associati in scuola ed iscritti nell'apposito albo di categoria chiamato Mariegola

Incalmo: tecnica di accostamento di diversi colori di vetro saldati assieme a caldo così da creare, un unico pezzo soffiato con distinti colori. Solo alcuni colori possono essere uniti con questa tecnica, in quanto ogni colore ha proprie caratteristiche di raffreddamento che, ovviamente, debbono essere compatibili, altrimenti le tensioni diverse finirebbero per rompere l’oggetto creato.

Lattimo: il lattimo è un vetro bianco opaco, ideato per somigliare alla porcellana, quando le porcellane cinesi cominciarono ad essere commercializzate in Europa. L’anima della filigrana bianca è in questo materiale. Lo si ottiene opacizzando il vetro con ossido di stagno.

Muffola: Forno speciale per abbassare le temperature degli oggetti in vetro. Le tensioni del vetro devono essere lentamente sciolte al fine di eliminarle tutte. In caso contrario l'oggetto è destinato a rompersi inevitabilmente e diventare inservibile. Più spesso è l'oggetto, più tempo deve rimanere nella muffola, fino a 36 ore.

Murrina: la murrina è un pezzo di canna tagliata. Di solito la si ottiene con l’accostamento di vari tipi di colori in pasta vetrosa accostati per formare il disegno voluto e portati a fusione. Il risultato è una lunga canna la cui sezione ha la forma ed i colori voluti. Tagliata in dischi della lunghezza variabile da pochi millimetri a 3 - 4 centimetri la forma ottenuta è la murrina. L’accostamento di più murrine su una piastra permette la lavorazione della murrina stessa sia per la preparazione di vari oggetti, sia per la decorazione con l’attaccatura a caldo di oggetti grandi.

Reticello: si ha come una variante della filigrana. Con la canna in filigrana si forma una rete di canna sovrapposte dalle quali, fuse assieme, hanno una particolarità peculiare: nelle intersezioni delle canne una piccola bolla d’aria rimane imprigionata ed appare al centro dei fili della filigrana, dandole un senso di leggerezza. Sono molto apprezzati i bicchieri eseguiti con tale tecnica, ma anche i piatti, le bottiglie e le coppe.

Rubino: è un colore molto particolare della vasta gamma di colori producibili per la produzione di vetro trasparente. Il colore rosato viene dato dall’utilizzo nella miscela di prodotto vetrificante dall’oro.

Zanfirico: è quella tecnica di lavorazione con la quale preferibilmente vengono eseguiti piatti e bicchieri. È anch’essa una variante della filigrana. In questo caso le canne prodotte vengono intrecciate in varie forme fino ed accostate così che si possano avere vetri soffiati che dal centro partono per l’esterno come spicchi.

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