Jheronimus Bosch e Venezia

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Punto focale del progetto veneziano sono le tre opere pittoriche dell’artista – o meglio, due trittici e quattro tavole, di formato verticale – tuttora conservate a [[Venezia]] alle [[Gallerie dell'Accademia]].
Punto focale del progetto veneziano sono le tre opere pittoriche dell’artista – o meglio, due trittici e quattro tavole, di formato verticale – tuttora conservate a [[Venezia]] alle [[Gallerie dell'Accademia]].
Queste tavole sono state oggetto di un intervento di conservazione e restauro recente, un intervento che non solo ha restituito una leggibilità delle opere stesse ma che ha portato alla luce una serie di indizi nuovi che sono fondamentali per riguardare e ri-pensare le molte questioni rimaste in sospeso: sulle origini, il significato, ma anche sull’impatto di queste opere sull’arte italiana.
Queste tavole sono state oggetto di un intervento di conservazione e restauro recente, un intervento che non solo ha restituito una leggibilità delle opere stesse ma che ha portato alla luce una serie di indizi nuovi che sono fondamentali per riguardare e ri-pensare le molte questioni rimaste in sospeso: sulle origini, il significato, ma anche sull’impatto di queste opere sull’arte italiana.
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[[Immagine:Jheronimus-Bosch Trittico-dei-santi-Eremiti.jpeg.jpg|right|450px]]Infatti, '''Bosch e [[Venezia]]''' risulta un capitolo chiave nell’iter ancora pieno di punti interrogativi del grande pittore fiammingo, come verrà spiegato, con dati nuovi ed inediti, nella mostra e nel catalogo.
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Fondamentale, in questa prospettiva, risulta la testimonianza – precocissima – di Marcantonio Michiel, che nomina tre opere del '''Bosch''' nella collezione del '''Cardinale Domenico Grimani''' – con tematiche, peraltro, che non sembrano essere identiche a quelle dei dipinti attualmente conservate a [[Venezia]] -, definendole opere con mostriciattoli, incendi e visioni oniriche.
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Fondamentale, in questa prospettiva, risulta la testimonianza – precocissima – di Marcantonio Michiel, che nomina tre opere del '''Bosch''' nella collezione del '''Cardinale Domenico Grimani''' – con tematiche, peraltro, che non sembrano essere identiche a quelle dei dipinti attualmente conservate a [[Venezia]] -, definendole ''opere con mostriciattoli, incendi e visioni oniriche.''
Sono queste le caratteristiche che venivano apprezzate dai collezionisti veneziani e (Nord) italiani in genere, come viene documentato da una serie di pitture di stretti seguaci del '''Bosch''' tuttora presenti nelle collezioni veneziane, e che verranno presentate in mostra.
Sono queste le caratteristiche che venivano apprezzate dai collezionisti veneziani e (Nord) italiani in genere, come viene documentato da una serie di pitture di stretti seguaci del '''Bosch''' tuttora presenti nelle collezioni veneziane, e che verranno presentate in mostra.
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Inoltre, verrà presentato un contesto del collezionismo veneziano di opere di '''Bosch''' ''e dintorni'' nella [[Venezia]] del primo Cinquecento, con una attenzione speciale per la figura di Domenico Grimani.
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Inoltre, verrà presentato un contesto del collezionismo veneziano di opere di '''Bosch''' ''e dintorni'' nella [[Venezia]] del primo Cinquecento, con una attenzione speciale per la figura di '''Domenico Grimani''', grande studioso e erudito, che nel '500 portava nella sua casa veneziana, [[Palazzo Grimani a Santa Maria Formosa]] le migliori menti. Sembra che nella costruzione del Palazzo si sia consultato più volte con [[Palladio]].
Mostra co-prodotta con Museo Nazionale [[Gallerie dell'Accademia]] di [[Venezia]].
Mostra co-prodotta con Museo Nazionale [[Gallerie dell'Accademia]] di [[Venezia]].

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Cultura
La mostra intende presentare al pubblico veneziano, italiano e internazionale, la grande figura di Jheronimus Bosch, pittore affascinante ed enigmatico, vissuto fra il 1450 circa e il 1516 nella città di Boscoducale (‘ s Hertogenbosch).

In occasione del cinquecentenario della sua morte, è stato ricordato con due grandi mostre monografiche, rispettivamente nella città natale di Boscoducale e a Madrid (Prado).
Punto focale del progetto veneziano sono le tre opere pittoriche dell’artista – o meglio, due trittici e quattro tavole, di formato verticale – tuttora conservate a Venezia alle Gallerie dell'Accademia.
Queste tavole sono state oggetto di un intervento di conservazione e restauro recente, un intervento che non solo ha restituito una leggibilità delle opere stesse ma che ha portato alla luce una serie di indizi nuovi che sono fondamentali per riguardare e ri-pensare le molte questioni rimaste in sospeso: sulle origini, il significato, ma anche sull’impatto di queste opere sull’arte italiana.

Infatti, Bosch e Venezia risulta un capitolo chiave nell’iter ancora pieno di punti interrogativi del grande pittore fiammingo, come verrà spiegato, con dati nuovi ed inediti, nella mostra e nel catalogo.

Fondamentale, in questa prospettiva, risulta la testimonianza – precocissima – di Marcantonio Michiel, che nomina tre opere del Bosch nella collezione del Cardinale Domenico Grimani – con tematiche, peraltro, che non sembrano essere identiche a quelle dei dipinti attualmente conservate a Venezia -, definendole opere con mostriciattoli, incendi e visioni oniriche.
Sono queste le caratteristiche che venivano apprezzate dai collezionisti veneziani e (Nord) italiani in genere, come viene documentato da una serie di pitture di stretti seguaci del Bosch tuttora presenti nelle collezioni veneziane, e che verranno presentate in mostra.
Inoltre, verrà presentato un contesto del collezionismo veneziano di opere di Bosch e dintorni nella Venezia del primo Cinquecento, con una attenzione speciale per la figura di Domenico Grimani, grande studioso e erudito, che nel '500 portava nella sua casa veneziana, Palazzo Grimani a Santa Maria Formosa le migliori menti. Sembra che nella costruzione del Palazzo si sia consultato più volte con Palladio.
Mostra co-prodotta con Museo Nazionale Gallerie dell'Accademia di Venezia.

http://palazzoducale.visitmuve.it/it/mostre/mostre-in-corso/mostra-bosch/2017/01/17792/jheronimus-bosch-e-venezia/


Dal: 2017/02/18 al 2017/06/04
Orario: 9,00 - 19,00
Dove: Palazzo Ducale