Palazzo Grimani Marcello Sorlini

Informazioni

 

 

Indirizzo San Polo 2033 – Ramo Grimani
Stile architett. Lombardesco
Architetto Giovanni Buora

Pur se modesto per le proporzioni, specie se confrontato con gli edifici contigui, il Grimani Marcello Sorlini spicca, nella lunga teoria delle meravigliose facciate in Canal Grande, per la abbondanza dele decorazioni e per la raffinata eleganzza degli elementi plastici: ad esempio la splendida aquila ad ali spiegate che svetta sul capitello angolare del pianterreno e che riprende un’allegoria già impiegata nel cornicione di Ca’ Vendramin Calergi, un tempo appartenuto ai Grimani.
I Grimani possedevano già altri palazzi a Venezia, così come succedeva abbastanza frequentemente un tempo tra le famiglie più facoltose, che usavano investire molto denaro in immobili sia di prestigio, sia anche di tipologia più modesta, che poi venivano affittati a borghesi e popolani.
La facciata, tripartita da pilastri lesenati rifiniti da capitelli corinzi, è interamente ricoperta in Pietra d’Istria, che, bocciardata, sembra bianca e luminosa.

Si notano, al pianterreno, il bel portale d’acqua ad arco riquadrato ed abbellito con tondi marmorei policromi e le particolari finestre a edicola con timpano triangolare.
Il primo piano nobile si apre in una ariosa trifora con poggiolo continuo e pilastri sui quali si poggiano le snelle semicolonne culminanti in deliziosi capitelli.
Al secondo piano, invece, la trifora si imposta su colonne direttamente poggianti sul poggiolo. Le finestre laterali, ad arco a tutto sesto con pilastrini e capitelli, presentano, sotto il davanzale, originali decorazioni a cartigli e nastri.
E se tanto sontuoso appare l’esterno, altrettanto preziosi sono gli interni, più volte rimaneggiati nel corso dei secoli. Dell’originaria planimetria non molto si conosce, se non che essa riprendeva quella di Ca’ Rezzonico e che esisteva una bellissima scala scoperta nel cortile, in stile lombardesco, poi distrutta.
Nel XX secolo il palazzo passò, per varie vicende, di mano in mano fino all’attuale proprietà, Sorlini, che seppe conservare con cura ed attenzione questa stupenda magione, oggi perfettamente restaurata.

Bibliografia: M.Brusegan – I Palazzi di Venezia (pag.202) – Newton Compton Ed. 2007;