San Nicolò protettore dei vetrai di Murano
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Il Santo, che fu vescovo di Myra in Turchia nel IV secolo d.C., è considerato anche il santo patrono dei vetrai, ed in questa occasione, come si tramandano da numerose generazioni, si svolge un particolare mercatino che esula dagli altri per la sua principale dote: gli oggetti posti in vendita sono opere d'arte eseguite dai maestri vetrai muranesi e vengono donate dai maestri alle due parrocchie dell'isola per le numerose azioni benefiche svolte dai parroci. i maestri si misurano in una specie di gara per dimostrare la loro bravura. Nascono quindi delle opere sublimi. Un vero e proprio repertorio delle lavorazioni più difficili e impegnative che ogni anno dimostrano quanto siano preparati ed esperti i lavoratori delle fornaci muranesi.
Quest'iniziativa iniziò durante il XV secolo e serviva, come per tutte le altre confraternite che operavano in Venezia, al sostentamento delle persone meno abbienti, in questo caso per le vedove, per gli orfani dei vetrai, per la dote delle figlie da maritare dei maestri vetrai o per favorire l'ingresso dei giovani al difficile e faticoso mestiere di vetraio, che, in fondo, era l'unico mestiere di spicco nell'isola.
Ancora oggi i migliori maestri si prodigano ad eseguire quanto di meglio la loro arte riesca ad esprimere, continuando a creare nuovi oggetti, nuove combinazioni, nuove forme che in questo modo alimentano la competizione tra i maestri e quindi la ricerca delle conoscenze tecniche e di abilità per l'inventiva per pezzi sempre più belli, difficili nell'esecuzione, quindi per questo preziosi.
Alternativamente le due parrocchie ospitano, negli edifici adiacenti la Basilica dei Santi Maria e Donato e la Chiesa di San Pietro Martire (Murano), questa manifestazione tanto sentita dai muranesi e dagli intenditori e collezionisti che si apprestano ad occupare le posizioni di prima fila per potersi accaparrare i migliori e particolari pezzi del tanto ricercato Vetro di Murano.