Giovanni da Udine
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GIOVANNI DA UDINE (Udine 1487 – Roma 1564), Stuccatore, architetto
Tramite il Cardinale Grimani questo ragazzo, che fin da giovane seguiva il padre durante le battute di caccia e disegnava alacremente con puntigliosità, che anche Vasari annota nella sua Vitae, nel 1568, gli animali, si forma ad Udine e poi probabilmente nella bottega di Giorgione a Venezia, dove sente parlare di Raffaello, di Michelangelo, e questa sua curiosità innata lo induce ad andare a Roma, grazie ad una lettera di Domenico Grimani, che lo inserisce nell’ambiente raffaellesco, ovvero tramite Baldassare Castiglione, nella casa del banchiere Agostino Chigi, committenti di Raffaello.
Giovanni da Udine diventerà uno degli allievi del grande maestro, assieme a Pierin del Vaga e Giulio Romano, nei vari cantieri romani, proprio questa sua curiosità lo spinge ad andare alla ricerca delle fonti classiche degli edifici che alimentavano la fantasia e l’ispirazione dello stesso Raffaello. Dice infatti il Vasari: Non molto dopo, cavandosi da San Piero in vincoli, fra le rovine ed anticaglie del palazzo di Tito, (l’attuale Domus Aurea), per trovar figure, furono ritrovate alcune stanze sottoterra, ricoperte, tutte piene di “grotteschine”, di figure piccole, di storie con alcuni ornamenti di stucchi bassi.
Giovanni si fa le ossa nei cantieri romani a fianco di Raffaello: dalla villa Farnesina riprende la stufetta di Clemente VII a Castel Sant’Angelo, perfezionandosi nell’arte dello stucco, da una parte, ma anche arricchisce il suo repertorio che diventerà motivi a candelabro, puttini, strumenti musicali, infatti si era perfezionato a partire dalla Pala di Santa Cecilia in cui Raffaello stesso gli aveva chiesto di realizzare degli strumenti musicali, che era una delle abilità di Giovanni, insieme ai motivi vegetali, e agli uccelli.
1539 è l’anno di compimento del Camerino di Callisto.