Scuola Grande della Misericordia
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La Scuola, proprietaria di molti fabbricati in Venezia, era tra le più ricche e forniva ogni anno le doti a 60 ragazze meno abbienti, e liberava, il giorno di Pasqua, i debitori che avevano contratto debiti inferiori a 40 ducati.
La sede venne costruita nel 1310 a fianco della Chiesa dell'Abbazia a Cannaregio, ma la sempre più numerosa affluenza di iscritti portò alla costruzione della cosiddetta Scuola Nuova della Misericordia il cui progetto fu affidato nel 1507 ad Alessandro Leopardi che cominciò la costruzione, ma i lavori furono proseguiti da Tullio Lombardo per essere portati a compimento nel 1545 da Jacopo Sansovino, mentre il trasporto degli arredi sacri fu eseguito, solennemente, solo nel 1589.
Il grande salone al piano terreno è diviso in tre navate dalle grandi colonne corinzie che si elevano da alti piedistalli.
Al piano superiore, affrescato da Alvise da Friso, si ammirano ancora tra le finestre i Dodici Profeti Maggiori, mentre pittori come Paolo Veronese, il Padovanino e Domenico Tintoretto eseguivano per la Scuola importanti tele, alcune delle quali andate disgraziatamente perdute.
Alla ginnastica si sommarono, nel tempo, altre e svariate discipline sportive che vanno dalla scherma al sollevamento pesi, dall’atletica al canottaggio, per finire con la boxe, la lotta e altri giochi come la palla vibrata e il prorompente calcio.
La pallacanestro sbarca a Venezia nel 1907, a Sant’Elena.
Con le sue allieve della Mens Sana, recentemente divenuta la prima squadra italiana di basket, allestì presso lo stadio militare di Sant’Elena il primo canestro della città lagunare.
Il gioco si chiamava palla al cerchio, gioco ginnastico per giovanette.
La stessa Pesciolini cura la traduzione in italiano delle regole e alla fine anche il nome viene modificato: nasce così la palla al balzello.
Attualmente il fabbricato è stato acquisito dalla Società Reyer che si è impegnata a restaurarlo e a renderlo fruibile per la città ed i suoi cittadini, anche se vengono effettuate mostre che si caratterizzano per il dubbio contesto storico ed artistico nella città lagunare.
Bibliografia: F. Bacciolo, M. De Lazzari, A. Rizzardini, La Reyer e i cento anni di pallacanestro a Venezia, Ve.sport, Venezia, 2007.