Restauro della Balaustra del Ponte di Rialto
Da Venicewiki, il wiki di Venezia
Il 4 aprile scorso una notizia allarmante ha gelato il sangue nelle vene dei veneziani; una colonnina del Ponte di Rialto si era spezzata ed era caduta per fortuna senza causare danni alle persone che di solito sono numerose sul ponte e nei pressi dello stesso.La colonnina in questione si trovava sulla balaustra di fronte all'ingresso del Palazzo dei Camerlenghi ed è caduta nella calletta che porta in riva al Canal Grande.
La notizia ha avuto grande eco in città perchè si succedono troppo spesso cadute di pezzi dei numerosi monumenti veneziani (un cornicione da Palazzo Ducale, un gradino dalle fondamenta davanti a Ca' Farsetti, sede del Comune di Venezia, un masegno da Riva Sette Martiri) forse anche a causa della continua emorragia di abitanti che possano vedere e quindi segnalare per tempo eventuali problemi prima che possano tradursi .
Un attento esame di tutta la balaustra ha però dimostrato che tutte le colonnine erano in pericolo di caduta, gran parte sono rotte perchè gravate dal peso del corrimano che invece dovrebbe scaricare il peso sul pilastrino di base e lasciare svincolate le colonne, e quindi anche il pesante corrimano, avrebbe potuto cadere con ben più gravi conseguenze di una colonna.La Soprintendenza ai Beni Culturali ha pertanto deciso di iniziare il restauro della balaustra affidando l'incarico al Consorzio dei Tajapiera Restauratori Veneziani che ha provveduto a smontare la balaustra evidenziando lo stato di particolare degrado nel quale questa si trova.
Con una visita guidata il restauratore Giovanni Giusto, presidente del Consorzio che esegue il restauro, ha illustrato come lavori esegiuti sulla stessa balaustra nel corso dei cinque secoli di vita del Ponte di Rialto, ma principalmente nell'arco dell'ultimo secolo, abbiano modificato lo stato dei marmi, la loro distribuzione della spinta sui plinti di appoggio, il taglio dei cunei di inserimento delle colonne sulla copertura e sulla base ed l'uso, in tempi molto recenti (il restauro precedente sulla stessa balaustra risale al 1980), di materiali leganti ed ostruenti non compatibili con i principi di costruzione del Ponte.
Nella somma dei fatti la balaustra, se non si fosse intervenuti in tempo, sarebbe crollata, immaginando lo scenario se ciò fosse accaduto di giorno e con i veneziani a far le spese ed i turisti ammassati sul ponte.
Nell'intervento di restauro, dice Giusto, non bisogna togliere i peso che grava sulla struttura, anzi, considerando che sia la base che il plinto di base debbono rimanere sotto sforzo, un maggiore apporto di peso fa mantenere stabile tutta la balaustra. In quest'ottica è stata impostata l'impalcatura con la quale sono stati sollevati i corrimano di copertura della balaustra stessa, con il peso della sovrastruttura caricato esattamente sugli stessi punti in cui erano caricati prima.La prima operazione è stata quella di assicurare le colonnine in modo tale che non cadessero nel momento in cui il coperchio fosse stato tolto. Considerando che la balaustra, divisa in due parti, poggia su tre punti, è stato necessario togliere prima la parte superiore del corrimano e poi l'altra (non viceversa perché la parte alta non avrebbe avuto il necessario sostegno e sarebbe scivolata), togliere le colonnine e, tolto il legante non compatibile (cemento e mastice che non servono per il mantenineto in opera del manufatto) verificare i punti di appoggio, i contatti, e le connessioni.
Ecco quindi le colonnine come sono ridotte. Sono quasi tutte spezzate o sul collo o nel piede, a causa del peso che hanno dovuto sostenere, ma che non avrebbero dovuto sostenere, in quanto sono un'opera rimepitiva, non portante, e non dovevano essere vincolate alla copertura o alla base, ma anzi avere un gioco, una sconnessura, tanto da potersi muovere in caso si andasse a sollecitarle.