Scuole di Arti e Mestieri

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Mestieri Todaro 1
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Le Scuole erano organizzazioni del popolo o della borghesia, nate con la nascita della città stessa. Le prime associazioni non avevano particolarità prettamente professionali, ma di devozione religiosa aperte a persone ricche o povere che svolgevano lavori diversi. Furono chiamate Scuole dal termine greco scolà inteso come unione di persone. Si trova poi una distinzione tra aggregazione artigiana, la corporazione, e scuola di devozione. Nel 1200 i due istituti si fondono e formano unico organismo detto Arte.
A Venezia l'associazionismo era consuetudine, anzi legge, fin dalla nascita della città, anche per poter proteggere e garantire la produzione veneziana dalla concorrenza foresta.

Vi erano Confraternite aventi soprattutto carattere religioso o di mutuo soccorso, le Scuole Grandi, e le associazioni di arti e mestieri, le Scuole Minori, sorte per difendere comuni interessi professionali e sociali.
Il cronista Marino Sanudo contò nel 1501 ben 210 Scuole.
La Scuola de I mureri era una delle più antiche, nota già nel 1200, questi si erano posti sotto la protezione di San Tommaso Apostolo e San Magno Vescovo, avevano l'altare nella Chiesa di San Samuele e la sede all'anagrafico 3216 della Salizada San Samuele. Ancora oggi si possono notare sulla facciata dell'edificio un bassorilievo con i simboli dell'arte: martello, cazzuola e archipendolo e, sull'architrave di una porta, la scritta: Scola dei M....., maldestramente cancellata da una zanza in ferro.

Mestieri - Todaro 2
Mestieri - Todaro 2 - VeniceWiki
Nella stessa Chiesa di San Samuele venne portato l'altare dedicato a San Floriano, protettore dei Terrazzeri, dopo la demolizione della Chiesa di San Paternian che in quel luogo avevano consuetudine ad incontrarsi.

Come per tutte le Scuole severissima era l'organizzazione, tutelata e controllata dallo Stato.

Gli aspetti significativi erano:

la mariegola: elenco degli iscritti (matricola) o madre regola (codice) che raccoglieva lo statuto, le leggi e i doveri degli associati; l'organizzazione: il sodalizio era retto da un gastaldo, dal suo vice o vicario, dai bancali (consiglieri), un massaro (tesoriere), due sindaci (revisori dei conti), uno scrivano, un segretario, un esattore;
i doveri: minuziosamente elencati nella "mariegola": qualità morali e assistenzialismo, doveri verso gli associati, lo Stato, i Committenti.
Gli organi di controllo dello Stato erano severissimi nel far rispettare le mariegole e differenti nelle varie epoche; nessuna riunione delle scuole iniziava senza la presenza del Magistro Delegato.

La prova d'arte, cioè l'esame finale, per diventare maestro, dopo anni di apprendistato, era per i mureri la costruzione di un camino. Gli scoacamin sono stati coloro che nel tempo hanno garantito la conservazione dei camini con la loro manutenzione continua. Personaggi caratteristici, generalmente piccoli, neri di fuliggine, portavano a spalla i loro arnesi da lavoro: una scaletta, una corda nera, un fascio di pungitopo ed un peso.

La prova d'arte del terrasier consisteva invece nella costruzione, a proprie spese, di un Terrazzo nuovo, dal tavolato alla lucidatura finale. L'apprendista che avesse superato l'esame sarebbe stato iscritto di diritto alla Mariegola e avrebbe potuto eseguite il Terrazzo alla Veneziana che ancora oggi calpestiamo.
L'arte dei marangoni, falegnami, si divideva in quattro colonnelli: da case, da noghera, i costruttori di mobili, da soaze, cornici, da rimesse, impiallacciature e rimesse.