Ponte dei Squartai

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Versione del 19:00, 5 apr 2013

Si chiama Ponte dei Squartai perchè questo era quel luogo prestabilito nel quale si esponeva un quarto del condannato a questa orrenda fine.
Nel libro Condanne Capitali Giuseppe Tassini narra alcune delle più efferate condanne inflitte a colpevoli confessi e tra queste la vicenda di un Giovanni Schiavo che la notte del 26 novembre 1370 uccise il Vescovo di Eraclea, Domenico Gaffaro, suo datore di lavoro, impossessandosi di anelli d'oro, denari ed altri oggetti, ma venne catturato e a Santa Croce gli venne amputata la mano destra. Portato a Rialto gli vennero inflitti quattro morsi di tenaglia che strinse e divelse le sue carni , uno per ogni arto.
Dopo di ciò venne tratto tra le colonne della Piazzetta San Marco. Torturato quindi con altri due morsi di tenaglia al petto ed alle cosce, successivamente accoppato, metodo molto in voga in quel periodo, vale a dire colpito con forza alla base della testa, la cosiddetta ‘’coppa’’, con un pesante maglio di legno, e finalmente ridotto a quarti che penzolarono per alcuni giorni sulle forche innalzate in quel sito e poscia attaccate fino a consumazione nei luoghi consueti.

Quei luoghi erano quattro, cioè il primo verso Chioggia, il secondo verso Padova, il terzo verso Mestre, relativo al ponte in questione, ed il quarto verso San Nicolò del Lido.