Gondola
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Descrizione
Godersi il Giro in Gondola è un sogno per tutti i turisti che visitano la città ed anche per i veneziani. Le spose veneziane fanno ornare la Gondola a festa con fiori bianchi, si fanno accompagnare da due bei gondolieri vestiti di bianco con una cintura d'orata e salgono invidiate dalle amiche per il più bel percorso sul Canal Grande che porterà la sposa all'altare ed al letto nuziale.
Lunga 11 metri, larga 1,40 ed alta circa 0,65, ha una forma asimmetrica sull’asse longitudinale, quello che attraversa la barca da prua a poppa, con uno scostamento di circa 24cm a destra rispetto a quello di sinistra. Questo permette al gondoliere di manovrare con più facilità l’imbarcazione, a compensazione dello scostamento, dovendo stare sullo specchio di poppa spostato in alto sul lato sinistro, con lo speciale scalmo, la Forcola.
Per di più bisognava che il conducente potesse guardare avanti per evitare di andare a sbattere su tronchi galleggianti o sulle rive emerse delle Barene. Per migiorare la spinta ed avere un controllo maggiore, gli abitanti delle valli da pesca avevano una tecnica di remata particolare con due remi; questa tecnica viene definita appunto alla valesana.
La Voga Veneta, la voga in piedi nella parte posteriore dell'imbarcazione, da Pope con l'aiuto di particolari scalmi che non trovano eguali in nessun'altra parte del mondo, le Forcole, diventa quindi una necessità per i veneziani.

Nei secoli di maggior sfarzo delle casate veneziane, nel XVI e XVII secolo, le gondole a Venezia erano più di 10,000 e i nobili gareggiavano tra loro decorando le barche con ori, stucchi e colori vivaci, tanto che il Senato della Repubblica dovette intervenire per frenare questa corsa al lusso ed ostentazione di ricchezza, imponendo il colore nero per tutte le gondole con un decreto datato 8 ottobre 1562.


Una volta terminata la costruzione lignea della Gondola viene opportunamente addobbata ed ogni gondoliere ha la possibilità di addobbare la propria gondola con particolari abbellimenti ed accessori.
Alcune gondole hanno lo specchio di poppa intagliato o dipinto, altre hanno gli ottoni sia a fianco delle poltroncine che sul faral, le poltrone sono di stoffe preziose ed i cuscini che le coprono sono morbidi e colorati, per non parlare della Forcola e dei remi, essenziali per il governo della gondola e devono essere costruiti in relazione all'altezza di chi lo deve adoperare, del suo peso, della forza che usa per procedere con la barca, in una parola personalizzato al gondoliere.
Una associazione è nata per unire tutti i realizzatori dei componenti della Gondola. El Felze è il suo nome ed associa squerariòli e remeri, otonèri e fravi, intagiadòri e indoradòri e poi ancora marangòni e tapesièri, baretèri, caleghèri e sartori.

Non ci sono turisti o veneziani che non vogliano fare un giro in gondola, per questo bisogna conoscere bene le Tariffe della Gondola. Per chi volesse solo dire di esserci slito, almeno per un breve tratto, può farsi traghettare da una sponda all'altra del Canal Grande con una cifra modica, ma che ha subito anch'essa un'impennata nei prezzi dall'agosto 2012. Esistono quindi due tariffe distinte per i veneziani e per i foresti: i primi per il traghetto dovranno sborsare € 0,70, i secondi € 2.00. Considerando che il prezzo era unificato a € 0,50 per tutti, l'aumento è considerevole (+40% per i veneziani, +400% per i foresti).
Resta comunque un dilemma: come faranno i gondolieri a stibilire una tariffa o l'altra? Il prezzo va in base a come un utente si veste o se ha o meno la macchina fotografica a tracolla? Sarà sufficiente tirar un saraco in venexian?
Il ferro da gondola
Di grande peso e fondamentale per la stabilità dell'imbarcazione, viene montato per bilanciare il peso del gondoliere a poppa, ma ha forme e decori che evocano le peculiarità veneziane.
La forma del ferro è stata studiata nei minimi particolari perché possa concentrare in un unico oggetto, anche se parte di una entità specifica e specificante di un contesto conosciuto internazionalmente, la conformazione socio politica della città, la suddivisione geografica, con tutte le sue parti specifiche senza tralasciare nemmeno le più piccole, nonché la forma giuridica dello stato della Repubblica di Venezia.
I sei rostri che in successione si allineano sulla parte frontale indicano la divisione geografica della città con i suoi sei sestieri (sestieri appunto perché sei, non quartieri come quelli di romana memoria, che suddividevano il campo romano in quattro parti). San Marco, Castello, Cannaregio, Dorsoduro, Santa Croce e San Polo, che si dividevano a loro volta in de citra i primi tre, e de ultra i secondi, in relazione alla loro posizione di qua o di là del Canal Grande.
Per ultima, ma non ultima, la Giudecca o Spinalonga, che per la sua posizione geografica viene indicata nel ferro da gondola nella parte posteriore, nella quale spicca proprio perché unica parte esterna di una linea curva, che dalla sommità del Corno ducale arriva, come una sinuosa onda, ad accarezzare l’acqua e a fondersi in un tutt’uno con l’imbarcazione.
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