Gondola
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Descrizione
Godersi il Giro in Gondola è un sogno per tutti i turisti che visitano la città, ma lo è anche per i veneziani. Le spose veneziane fanno ornare la Gondola a festa con fiori bianchi, si fanno accompagnare da due bei gondolieri vestiti di bianco con la cintura d'orata e salgono, invidiate dalle amiche, per il più bel percorso sul Canal Grande che porterà la sposa all'altare ed al letto nuziale.
Lunga 11 metri, larga 1,40 ed alta circa 0,65, ha una forma asimmetrica sull’asse longitudinale, quello che attraversa la barca da prua a poppa, con uno scostamento di circa 24cm a destra rispetto a quello di sinistra. Questo permette al gondoliere di manovrare con più facilità l’imbarcazione, a compensazione dello scostamento, dovendo stare sullo specchio di poppa spostato in alto sul lato sinistro, dalla parte opposta dello speciale scalmo, la Forcola.
La Voga Veneta, la voga in piedi nella parte posteriore dell'imbarcazione, diventa quindi una necessità per i veneziani, da Pope' con l'aiuto delle Forcole i particolari scalmi che non trovano eguali in nessun'altra parte del mondo.


Le gondole venivano costruite in cantieri sparsi in tutta la città, i cosiddetti Squeri. Erano luoghi nei quali c'era una rampa che usciva dall'acqua dalla quale si poteva facilmente varare o portare all'asciutto l'imbarcazione nel momento in cui faceva acqua, cioè quando i legni, non più saldati tra loro, cominciavano a far filtrare acqua all'interno della barca. Il più famoso, perchè più facilmente visibile dalla fondamenta opposta, ed attualmente ancora in funzione come pochi altri è lo Squero di San Trovaso. Non molto distante, ma più nascosto, si trova lo Squero di D.co Tramontin, famoso in tutto il mondo perché le sue gondole sono le più belle e le più longeve.

Una volta terminata la costruzione lignea della Gondola viene opportunamente decorata ed ogni gondoliere ha la possibilità di addobbare la propria gondola con particolari abbellimenti ed accessori, il cosiddetto parecio.
Alcune gondole hanno lo specchio di poppa intagliato o dipinto quindi soggettivo in base alle esigenze del gondoliere, tutte hanno gli ottoni sia a fianco delle poltroncine che sul faral, le poltrone sono di stoffe preziose ed i cuscini che le coprono sono morbidi e colorati. Per non parlare della Forcola e dei remi, essenziali per il governo della gondola, che devono essere costruiti in relazione all'altezza di chi lo deve adoperare, del suo peso, della forza che usa per procedere con la barca, in una parola personalizzati, su misura del gondoliere.
Una associazione è nata per unire tutti i realizzatori dei componenti della Gondola. El Felze è il suo nome ed associa squerariòli e remeri, otonèri e fravi, intagiadòri e indoradòri e poi ancora marangòni e tapesièri, baretèri, caleghèri e sartori.

Non ci sono turisti o veneziani che non vogliano fare un giro in gondola, per questo bisogna conoscere bene le Tariffe della Gondola. Per chi volesse solo dire di esserci slito, almeno per un breve tratto, può farsi traghettare da una sponda all'altra del Canal Grande con una cifra modica, ma che ha subito anch'essa un'impennata nei prezzi dall'agosto 2012. Esistono quindi due tariffe distinte per i veneziani e per i foresti: i primi per il traghetto dovranno sborsare € 0,70, i secondi € 2.00. Considerando che il prezzo era unificato a € 0,50 per tutti, l'aumento è considerevole (+40% per i veneziani, +400% per i foresti).
Resta comunque un dilemma: come faranno i gondolieri a stibilire una tariffa o l'altra? Il prezzo va in base a come un utente si veste o se ha o meno la macchina fotografica a tracolla? Sarà sufficiente tirar un saraco in venexian?
Il ferro da gondola
Di grande peso e fondamentale per la stabilità dell'imbarcazione, viene montato per bilanciare il peso del gondoliere a poppa, ma ha forme e decori che evocano le peculiarità veneziane.
La forma del ferro è stata studiata nei minimi particolari perché possa concentrare in un unico oggetto, anche se parte di una entità specifica e specificante di un contesto conosciuto internazionalmente, la conformazione socio politica della città, la suddivisione geografica, con tutte le sue parti specifiche senza tralasciare nemmeno le più piccole, nonché la forma giuridica dello stato della Repubblica di Venezia.
I sei rostri che in successione si allineano sulla parte frontale indicano la divisione geografica della città con i suoi sei sestieri (sestieri appunto perché sei, non quartieri come quelli di romana memoria, che suddividevano il campo romano in quattro parti). San Marco, Castello, Cannaregio, Dorsoduro, Santa Croce e San Polo, che si dividevano a loro volta in de citra i primi tre, e de ultra i secondi, in relazione alla loro posizione di qua o di là del Canal Grande.
Per ultima, ma non ultima, la Giudecca o Spinalonga, che, per la sua posizione geografica, viene indicata nel ferro da gondola nella parte posteriore, nella quale spicca proprio perché unica parte esterna di una linea curva, che dalla sommità del Corno ducale arriva, come una sinuosa onda, ad accarezzare l’acqua e a fondersi in un tutt’uno con l’imbarcazione.
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