Colonne di Marco e Todaro
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Sulle alte colonne granitiche si trovano i protettori della città di Venezia, a destra San Teodoro, in veneziano Todaro, il primo protettore dei venetici appena giunti sulle acque della Laguna, successivamente soppiantato da San Marco non appena sono state trasportate qui le spoglie mortali del Santo, nell'anno 829, il cui corpo venne collocato provvisoriamente nella Cappella Ducale e precisamente nella chiesa padronale di San Teodoro. Nello stesso anno venne decretato l'inizio della costruzione della Basilica di San Marco.
Ormai questa è diventata una leggenda, ma le ricerche sono in ogni modo continuate. Negli ultimi anni, anche con l'apporto delle nuove tecnologie, sono state effettuate delle ricerche con l'ausilio dei satelliti che avrebbero potuto localizzare un corpo con densità diversa nel fondo del Bacino di San Marco. Nessun risultato anche da questa ricerca.
Le due supestiti furono quindi posizionate a terra sul molo, ma, proprio per la grande mole ed il peso eccezionale, nessuno ebbe il coraggio di assumersi l'incarico di innalzare i grandiosi monoliti, e rimasero in quella posizione per oltre un secolo.
Queste furono legate strettamente, a mezzo di struttura portante, con possenti corde di canapa, corde che successivamente sono state bagnate. Le corde bagnate, per un effetto di restringimento della struttura della canapa, si ritirano, sollevando di fatto la possente colonna.
Posti dei cunei per mantenere la posizione acquisita e fissata questa nuova posizione della colonna, venne ripetuta l'operazione fino al completo innalzamento del monolite. L'operazione non fu certo celere, ma il risultato è ancora sotto gli occhi di tutti.
Le due colonne sono diventate una quinta insostituibile, indimenticabile della città, con sullo sfondo l'Isola di San Giorgio Maggiore con la bianchissima facciata della Basilica di San Giorgio Maggiore, nel contesto del Bacino di San Marco, sulle dondolanti Gondole, anche in considerazione del fatto che sopra ad ogni colonna, su meravigliosi capitelli bizantini, fu posto il santo protettore della città, a destra, guardando verso il Bacino di San Marco, San Teodoro il primo protettore della città, e a sinistra San Marco, nella sua ormai riconosciuta sembianza di Leone alato, come viene identificato l'evangelista nella iconografia cristiana.
Passare in mezzo alle due colonne, o peggio ancora, fermarsi tra queste è accuratamente evitato dai veneziani. Tra le colonne venivano effettuate gran parte delle condanne a morte, sia per impiccagione che per squartamento, quarti che poi venivano esposti, a monito della popolazione, sui quattro lati estremi di Venezia, vale a dire il primo verso Chioggia, il secondo verso Padova, il terzo verso Mestre, relativo al Ponte dei Squartai, ed il quarto verso San Nicolò del Lido.
In cima alle colonne, come sopra riportato, ci sono i due santi protettori di Venezia, l'antico San Teodoro, un guerriero che, secondo la tradizione, sconfisse un drago, e San Marco, le cui spoglie vennero esportate da Alessandria d'Egitto nel 828. Il simbolo evangelico dell'evangelista è il leone alato, per questo sulla colonna adiacente il Palazzo Ducale venne posto un leone in bronzo che divenne il simbolo stesso della città lagunare.
Si possono ancora riconoscere sul basamento della colonna che regge il Todaro, dalla loro posa, i lavori del pescivendolo con un cesto di vimini per il pesce, del fabbro con il martello sollevato nell'atto di colpire una deformata incudine ed anche indovinare la categoria delle due sculture che seguono, che si potrebbero identificare come macellai e vinai, immortalati nell'atto di eseguire il loro lavoro quotidiano.
Gli otto gruppi di umili venditori e artigiani sono posti in quel luogo psicologicamente strategico a dialogare non solo con il popolino che giocava d'azzardo, ma anche con tutti i visitatori e mercanti eminenti che sbarcavano sul litus marmoreum per accedere al centro del potere veneziano.
Ci si trova di fronte a sculture che sono completamente deturpate dal tempo e dall'usura.
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