Un giorno a Murano
Da Venicewiki, il wiki di Venezia
Trovarsi sull'isola dove gli artisti più insigni hanno disegnato e disegnano i vetri, le coppe, i bicchieri, i vasi più ricercati e costosi al mondo, vuol dire cercare di capire come il vetro si trasforma da sabbia silicea ad opera d'arte.
Ma Murano non è solo vetro!
Cosa si può andare a vedere a Murano?
La millenaria Basilica dei Santi Maria e Donato;
Il portentoso Museo del Vetro;
Il trecentesco Palazzo Da Mula;
L'affascinante Chiesa degli Angeli;
La severa Chiesa di San Pietro Martire con quadri di Giovanni Bellini e Paolo Veronese;
L'imponente Faro.
Arrivati alla Ferrovia si prende il vaporetto che porta direttamente a Murano, la linea 4.1, o la linea 3, il cui imbarcadero si trova quasi al centro del piazzale della Ferrovia, forse leggermente a destra.
La fermata Museo non è la prima di Murano, per cui bisogna fare bene attenzione e scendere a Museo per essere più vicini all'inizio del nostro itinerario.
Appena scesi dall'imbarcadero si prende a destra lungo la fondamenta che costeggia il Canal Grande di Murano per continuare fino all'angolo dove si è obbligati a girare a sinistra lungo la successiva fondamenta e, percorsi 50 metri, si arriva all'ingresso del Museo del Vetro.
Il museo racconta fin dalle origini la storia del vetro: dai primi vetri romani del I e III secolo d.C. alle creazioni rinascimentale di virtuosissimi vetri soffiati, per arrivare alle sperimentazioni del secolo scorso. Sperimentazioni che ancora oggi continuano nelle numerose fornaci ancora attive e operanti a Murano. Settecento anni di vetro nei quali si trova la storia e la passione dei maestri muranesi.
Le nuove sale presso le Conterie, luogo dove si producevano le finissime perle di infiniti colori, ospitano delle mostre temporanee sempre legate, ovviamente, al mondo del vetro.
Arrivando dalla fondamenta del Museo del Vetro la parte che si nota immediatamente è l'abside circolare. L'ingresso, ovviamente, si trova dalla parte opposta. Il portale monumentale è in classico stile romanico veneto ed ha come basamenti antichi manufatti romani, molto probabilmente portati da Altino durante il passaggio delle genti venete nelle acque della laguna.
Tra i primi piatti: il risotto di scampi e rucola e gli spaghetti allo scoglio.
Infine, trionfo di secondi con il bisato in tecia e il rombo al forno, il fritto valmarana e il granchio pazzo al forno.
Se prima di sedervi al tavolo o durante il pasto indicate ad Marco, il titolare del ristorante, la pagina di Venicewiki.org che parla di lui, verrete omaggiati di un oggetto fabbricato a Murano.
Usciti dal ristorante si può entrare in una fornace e vedere come si lavora il vetro.
Da non perdere la Sacrestia. Si trova infatti il dorsale ligneo appartenente alla distrutta Chiesa di San Giovanni dei Battuti, opera di Pietro Morando, precursore se non maestro di Andrea Brustolon. Di notevole impatto i severi Telamoni che sembra vogliano catturarci e inglobarci nella struttura.
Particolarmente caratteristico il portico della corte interna con la scala esterna che sale al primo piano della sacrestia e la vera da pozzo in pietra d'Istria, nella quale tra foglie e bassorilievi si trova la data 1348, molto probabilmente l'anno della prima edificazione della Chiesa.
Prima che inizi a far buio si ha giusto il tempo di riprendere il battello che riporterà alla Ferrovia.