Vincenzo Scamozzi

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'''VINCENZO SCAMOZZI (Vicenza 1552 – Venezia 1616), Architetto e scultore'''
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[[Immagine:Procuratie nuove.JPG|350px|right]] Nato a Vicenza, lavora inizialmente con il padre Giandomenico, nella sua bottega, dove conosce [[Sebastiano Serlio]], con il quale nel 1572 si stabilì a [[Venezia]], dove studiò il trattato di Vitruvio nell’interpretazione di Daniele Barbaro e di [[Andrea Palladio]], deducendone un linguaggio architettonico del tutto personale che si valeva di principi metodologici basati su ragione e scienza.
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Nato a Vicenza, lavora inizialmente con il padre Giandomenico, nella sua bottega, dove conosce [[Sebastiano Serlio]], con il quale nel 1572 si stabilì a [[Venezia]], dove studiò il trattato di Vitruvio nell’interpretazione di Daniele Barbaro e di [[Andrea Palladio]], deducendone un linguaggio architettonico del tutto personale che si valeva di principi metodologici basati su ragione e scienza.
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Una delle prime esperienze architettoniche dello '''Scamozzi''' a [[Venezia]] fu, benché ancora giovane, l'intervento alla [[Chiesa di San Salvador]], dove la chiesa compiuta da [[Tullio Lombardo]] su costruzione già iniziata da [[Giorgio Spavento]], risultava cupa e scura. '''Scamozzi''' consigliò ai canonici di aprire nel mezzo di ogni cupola una lanterna con lo scopo di far entrare luce ed illuminare la chiesa. Il grande risultato portò all'architetto fama e nuovi contratti, anche con e per la Serenissima Repubblica.
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[[Categoria:Architetti e Scultori|S]]
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VINCENZO SCAMOZZI (Vicenza 1552 – Venezia 1616), Architetto e scultore

Nato a Vicenza, lavora inizialmente con il padre Giandomenico, nella sua bottega, dove conosce Sebastiano Serlio, con il quale nel 1572 si stabilì a Venezia, dove studiò il trattato di Vitruvio nell’interpretazione di Daniele Barbaro e di Andrea Palladio, deducendone un linguaggio architettonico del tutto personale che si valeva di principi metodologici basati su ragione e scienza.


Una delle prime esperienze architettoniche dello Scamozzi a Venezia fu, benché ancora giovane, l'intervento alla Chiesa di San Salvador, dove la chiesa compiuta da Tullio Lombardo su costruzione già iniziata da Giorgio Spavento, risultava cupa e scura. Scamozzi consigliò ai canonici di aprire nel mezzo di ogni cupola una lanterna con lo scopo di far entrare luce ed illuminare la chiesa. Il grande risultato portò all'architetto fama e nuovi contratti, anche con e per la Serenissima Repubblica.
Proseguì e finì la Libreria Sansoviniana attaccandola alla Zecca di Jacopo Sansovino. Iniziò la costruzione delle Procuratie Nuove, fermandosi alla undicesima colonna.

Mappa delle opere in Venezia