Festa del Redentore
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I fuochi d'artificio iniziano, di solito, alle 23,30, ma per trovare uno spazio che dia la possibilità di vederli con comodo, molti portano sedie e tavoli già il giorno precedente, mentre le cuoche preparano le specialità della festa, faraona e sardee in saor.
Nei primi giorni del mese di luglio cominciarono ad ammalarsi di peste le prime persone ma il governo della città non considerò nel giusto modo l’epidemia, sottovalutando le conseguenze che si sarebbero potute creare, così già alla fine di settembre il morbo aveva mietuto numerose vittime e il tardivo spostamento degli ammalati nell’Isola del Lazzaretto Vecchio, la messa in quarantena delle persone che avevano avuto contatti con gli ammalati nell’Isola del Lazzaretto Nuovo o il ricovero o su imbarcazioni dei mendicanti e dei viaggiatori, affievolirono soltanto l’espandersi della terribile malattia. Il 4 settembre 1576 il Senato veneziano decretò di erigere una chiesa intitolata al Redentor nostro con il voto che ogni anno sua Serenità e i suoi successori anderanno solennemente a visitare la predetta Chiesa a perpetua memoria del beneficio ottenuto.
Per recarsi all’Isola della Giudecca vennero accostate più di ottanta galee per sorreggere il ponte attraverso il quale il Doge e le Scuole Grandi portarono solennemente al tempio la devozione e il ringraziamento per la passata paura. Da allora, una tradizione che dura anche oggi, un ponte di barche viene gettato, ed inaugurato il sabato sera ale 18,00, tra la riva delle Zattere e la Giudecca, proprio di fronte la Chiesa, perché ogni anno la popolazione, preceduta dalle personalità politiche e religiose, possa andare in processione al tempio votivo.
La sagra religiosa (ma soprattutto il suo risvolto pagano) è, come si diceva, molto sentita dai veneziani, anzi visto che si effettua nelle acque del Bacino di San Marco, si può considerare l’ultima festa rimasta ai veneziani, anche se è divenuta internazionale e richiama genti da ogni dove. Ne sono prova le numerose barche private da crociera che nei giorni dedicati alla festa ormeggiano lungo la riva delle Zattere.
I punti migliori dai quali sono ben visibili i fuochi d’artificio sono ogni anno presi d’assalto da tantissime persone che arrivano nel primo pomeriggio per occupare i posti per vedere lo spettacolo pirotecnico. Nella piantina sotto sono indicati i punti migliori, ma, in relazione al fatto che molti fuochi sono particolarmente alti, anche da più lontano sono comunque ben visibili.
Proprio perché sono i posti migliori per vedere i fuochi d'artificio la riva della Piazzetta San Marco, la Riva degli Schiavoni, le Zattere, le Fondamenta della Giudecca, ma anche il Ponte dell'Accademia o addirittura il Ponte automobilistico della Libertà, sono stracolmi di gente, tutta ferma con il naso all’insù e pronta a commentare con rumorosi Hoo i sciochi più bei. Solo quando vengono fatti esplodere i tre petardi che indicano la fine dei fuochi, tutti riprendono le proprie faccende lasciate prima dell'avvio dello spettacolo pirotecnico.
Qui sotto è indicata la mappa degli zatteroni da dove vengono lanciati i fuochi e i posti migliori dai quali guardare lo spettacolo pirotecnico nel miglior modo possibile.
Categoria: Tradizioni