Chiesa di San Giovanni Elemosinario

Informazioni

 

Indirizzo San Polo – Ruga Rialto

Una delle più antiche chiese di Venezia si trova nell’insulta di Rialto e incastrata tra le case e le fabbriche che venivano usate per i commerci.
La chiesa fu fondata tra il IX e il X secolo con il contributo della famiglia Trevisan, in onore di San Giovanni Elemosinario, il santo che donava ai poveri; è quindi più che giustificabile dedicargli una chiesa all’interno di un mercato dove erano si presenti ricchi mercanti, ma anche una folla di poveri ed accattoni. L’edificio religioso è posto al centro dell’insula Realtina. Con il termine insulare si suole indicare un’unità urbana tipica di Venezia e di altri centri lagunari come Chioggia, Pellestrina e Burano: essa non è un vero e proprio quartiere, ma una specie di isolato delimitato da percorsi acquei.
La Chiesa, distrutta da un incendio nel 1167, fu ricostruita e divenne il luogo religioso più frequentato del mercato. Il suo prestigio aumentò nel 1397 quando, grazie al lascito testamentario di Tommaso Talenti, si istituì presso San Giovanni Elemosinario il Ginnasium Rivoaltinum. In questo centro di umanesimo mercantile si prediligeva la dottrina aristotelica, vi insegnarono personaggi di rilievo come Paolo della Pergola. Egli era sacerdote della chiesa ma anche fervente lettore di Aristotele; secondo la testimonianza, forse esagerata di un suo alunno, insegnaova per 14 ore al giorno: sette al mattino e sette al pomeriggio! Quando morì, nel 1455, fu sepolto all’interno della chiesa, dove ancora oggi si trova la lastra tombale. Pure l’abile frate matematico Luca Pacioli (1445-1510) originario di Borgo San Sepolcro, insegnò alla scuola rivolatina; per la prima volta trattò la tenuta dei libri a partita doppia.
Quanto la Chiesa di San Giovanni Elemosinario divenne fondamentale nella vita di Rialto fu confermato nel 1441, quando papa Eugenio IV inserì la chiesa realtina nella giurisdizione dogale, legandone le sorti alla Basilica di San Marco; il doge in carica vi si recava in visita solenne il mercoledì santo. L’incendio del 1514 non la risparmiò: fu completamente distrutta dalle fiamme, ma la sua ricostruzione iniziò ben presto, verso il 1520, su progetto di Antonio Abbondi detto lo Scarpagnino.
L’architetto si attenne ai vincoli che un luogo così tipico e storico imponeva: la nuova chiesa non doveva contrapporsi alla semplicità che sempre caratterizzò Rialto.

 

San Giovanni Elemosinario, Tiziano

L’interno è un piccolo scrigno ricco di opere d’arte, tra le quali spiccano la cupola affrescata dal Pordenone nel 1531 e recentemente riportata alla luce, la pala dell’altare a destra dell’altare maggiore con i Santi Rocco, Caterina e Sabastiano sempre del Pordenone e la pala dell’altare maggiore con San Giovanni Elemosinario del Tiziano.

Ma anche la storia, la storia quotidiana del marcato è racchiusa tra le sue pareti; molte le scuole di mestiere che avevano la sede in San Giovanni Elemosinario.
Il primo altare a destra ospitò dal 1792 la scuola dei Biavaroli, prima situata a San Giacomo di Rialto; erano venditori di cereali e legumi. Nel loro statuto, istituiti nel 1271, tra le varie regole, una in particolare evidenzia la serietà del loro lavoro: ogni membro doveva impegnarsi a non porre frumento di qualità migliore nella parte superiore del sacco rispetto a quello della parte inferior.
La cappella laterale destra era la sede della Scuola dei Cursores, dei corrieri.
Attivi fin dal 1160, ebbero la prima Mariegola nel 1498;’recapitavano la posta in città come Bruges, Londra, Genova, Barcellona ECC. Il pagamento della missiva era basato al peso. La cappella laterale sinistra, come ricorda la pietra tombale, apparteneva alla Scuola dei Telaroli, uno dei rami della prestigiosa categoria dei Merciai.
È proprio da una bottega di un telarolo inizio l’incendio del 1514; era situata nei pressi dell’attuale Campo Cesare Battisti.
Il primo alterare a sinistra era l’altare dei Gallineri. Questa Scuola, inizialmente, era divisa in due rami: i pollaioli, che vendevano pollame e selvaggina e gli ovaroli o buttiranti, che vendevano uova crude e onti sottili. Si unirono assieme nel 1598 e porsero richiesta al doge Marino Grimani di ottenere appunto questo altare.
I gallineri erano tenuti in molta considerazione dalle autorità statali perché vendevano prodotti vitali per le classi meno abbienti.
Il luogo dove smerciavano i loro prodotti era il Campo delle Beccarie, dove anche i venditori di frattaglie avevano un luogo di vendita.
Nel mercato nulla era lasciato al,caso, tuoi si svolgeva con logica, soprattutto la distribuzione dei prodotti. Lungo il Canal Grande, data la facilità di scarico e carico delle merci, erano commercializzati prodotti com vini, olio, verdure, ma anche i prodotti più maleodoranti e con scarti come formaggi e pesce.
Nelle parti più interne e più vicine alla piazza del mercato i prodotti erano profumati, come le arance o preziosi come oro, argento e spezie.

Appartenente al circuito Chorus (Associazione per le chiese del Patriarcato di Venezia)

Si trova in questa chiesa la tela di Tiziano intitolata proprio a San Giovanni Elemosinario.

 

 

Categoria: Chiese