Calle dei Assassini
Calle dei Assassini prende questo nome in quanto qui si consumarono numerosi delitti, per la facilità a nascondersi di coloro che stavano per eseguire un agguato mortale, perchè particolarmente scure e con molti anfratti, luogo ideale per gli agguati.
Si trova tra la Calle della Mandola ed il Campo San Fantin in un percorso quasi obbligatorio per congiungere la parte del Canal Grande attorno a Sant’Angelo e l’allora centro politico di Venezia, San Marco.
La calle veniva attraversata dal Rio dei Assassini, interrato nell’800, che congiungeva il Rio di San Luca con il piccolo Rio di Ca’ Benzoni.
Ai piedi del ponte che attraversava il rio, nei primi anni del cinquecento, venne trovato il corpo pugnalato a morte di Alvise Guoro, un giovane nobile veneziano che, nella spensieratezza dell’età, importunava le ragazze, nobili e non, assassinio per il quale fu accusato e giustiziato Piero Fasiol, un giovane fornareto che, andando a trovare la sua promessa sposa nel palazzo accanto al ponte, si trovò al momento sbagliato nel posto sbagliato.
Solo a condanna capitale eseguita si venne a sapere che Fasiol non aveva ucciso nessuno. Da allora per molti anni gli atti della giustizia veneziana riportavano la frase …e ricordeve del Povaro Fornareto. per rammentare ai giudici di non eseguire le condanne con troppa facilità, senza aver vagliato a sufficienza le prove di colpevolezza di un imputato.