Punta della Dogana

La Punta della Dogana o Dogana da Mar è quell’edificio che fa da spartiacque tra il Canal Grande ed il Canale della Giudecca.

La costruzione seicentesca, dalla classica pianta triangolare, si incunea nel Bacino di San Marco entrando a far parte dei migliori panorami al mondo. Da questo punto si ha una delle più belle vedute della città: ci si trova praticamente al centro del Bacino di San Marco con l’aprirsi del Canal Grande e la Piazza San Marco da una parte, la punta estrema della Giudecca con accanto l’isola di San Giorgio Maggiore dall’altra.
In punta sorge, come si diceva, la Dogana da Mar, nel mezzo del Bacino di San Marco, antico fulcro dell’attività della città. In punta alla Dogana si svolgevano, ai tempi della Repubblica, proprio per la sua posizione all’ingresso del Canal Grande, tutte le operazioni connesse ai dazi ed ai noli e quindi si trovavano gli uffici per il pagamento delle tasse doganali della merce che entrava a Venezia, prima di raggiungere le case fondaco, i Fondaci che si trovavano lungo la principale via d’acqua di Venezia ed era anche uno dei punti difensivi di Venezia. In questo posto si trovava una torre con alte merlature, ben visibile nelle antiche pinate della città, e di notte l’imboccatura del Canal Grande veniva chiusa con delle grosse catene che, partendo dala Dogana, arrivavano fino alla sponda opposta.
L’edificio, che oggi si vede, fu fatto costruire nle 1677, su progetto di Giuseppe Benoni. La costruzione appare nell’insieme piuttosto massiccia, anche se alcuni accorgimenti contribuiscono a renderla leggera. La parte inferiore, ad esempio, sembra celata da un alto basamento di forma triangolare, terminante da colonne e pilastri che lasciano intravedere la base della torre. Lungo i lati il basamento invece è cadenzato da aperture che ricordano le arcate dei portici dlle case veneziane che si affacciano sull’acqua.
Anche la merlatura che decora la parte superiore sembra così emergere dal nulla, per concludersi con un piccolo tetto che richiama alla memoria le pagode orientali.
Sulla torretta un gruppo scoltoreo in bronzo sul quale spicca la Palla d’oro, sostenuta da due atlanti e sulla quale si trova la statua della foruna detta Occasio, che, inserita su un perno, si muove al soffio del vento.

Nel 2009 il complesso è stato completamente restaurato dalla Francois Pinault Fondation, su progetto dell’architetto giapponese Tadao Ando, per essere trasformato in un moderno centro di arte contemporanea.

Dorsoduro