Porta della Carta


Tra la Basilica di San Marco ed il Palazzo Ducale c’è uno dei due ingressi del Palazzo stesso, una moaestosa Porta di accesso tutta marmi intagliati ed al centro il Leone di San Marco con, inginocchiato davanti a lui, il Doge Foscari.

 

 

I lavori di esecuzione della Porta della Carta iniziarono nel 1439, terminando nel 1442, ed un documento custodito nell’Archivio di Stato di Venezia ai Frari così riporta …la qual porta fu lavorada de man de maestro Bortolo Tajapietra da Santa Maria dell’Orto al quale furono pagati dai Magistrati del Sal 1700 ducati per il lavoro eseguito. Questo tajapietra era il Bartolomeo Bon che assieme al padre fu incaricato di eseguire alcune delle parti di decorzioni del Palazzo, dopo che era già in gran parte costruito. Sull’ architrave della Porta della Carta, quello originale che si trova nel museo interno a Palazzo Ducale, tolto perchè lesionato, si legge OP. BARTOLOMEI firma di Bartolomeo Bon, così come riportata sull’architrave dell’ingresso del Palazzo.

La struttura alta e stretta, risulta essere lavorata con fine marmo d’Istria per le strutture portanti, in marmo di Carrara, sia bianco stutaurio, sia bianco venato, sia bardiglio, per quasi tutte le statue, con il rosso Verona per i cordoli e per le colonnine del finestrato ed in verde per le Patere inserite in apposite nicchie.

Risulta alta e stretta perchè incastrata tra il Palazzo Ducale a destra e la Basilica di San Marco a sinistra dove l’ingresso risulta affiancato da due snelli pilerai con nicchie che riprendono i motivi del balcone sul Molo.
Sopra il portale si alza un arco a coronamento mistilineo che porta la statua della Giustizia e racchiude la mirabile finestra che è nettamente ispirata, nelle proporzioni, a quella del vicino Palazzo Ducale, ma che è ben diversa nel grande traforo a occhi quadrilobati con nervosa profilatura, dove nel lobo è inserito un trilobo. Wart Edoardo Arslan

Tra la successione di marmi attorcigliati, di putti e fogliame, spiccano le quattro statue della Fortezza, della Prudenza, della Speranza e della Carità, tutte le doti che un buon governo deve avere per condurre uno stato per più di mille anni, su cui, soprastante, vigila attenta la Giustizia.

Porta della Carta

L’iconografia si riferisce proprio al tema della giustizia, perché questa è infatti la parte di Palazzo ad jus reddendum, l’ingresso dei rei che dovevano venir giudicati delle loro azioni.

Si chiama Porta della Carta perché nella sua prossimità esisteva un banco con uno scrivano al quale potevano accedere gli analfabeti che avevano la necessità di scrivere una lettera, un messaggio, un contratto.
La statua del doge Foscari ed il leone, che si trova sotto la triplice finestra archi-acuta del primo piano, è stata distrutta quando i francesi entrarono in Venezia per cercare di cancellare quanto poteva ancora ricordare il fasto e la storia millenaria della città lagunare. Questa fu successivamente rifatta non appena gli invasori se ne furono andati.