Basilica dei Santi Maria e Donato
L’edificio, costruito nel VII secolo e riedificato insieme al campanile tra il 1125 ed il 1140, è uno dei maggiori esempi dello stile veneto – bizantino.
Come capitò a Ruskin, anche oggi il visitatore che proviene dal ponte, prima di entrare, rimane incantato di fronte alle due superbe file di archi bizantini che, sorretti da coppie di colonne marmoree, una diversa dall’altra, su capitelli alternativamente in rosso verona e marmo istriano, si stagliano nel caldo cotto delle pietre della parte absidale.
Delle chiese rimaste a Murano è la più antica, la cui prima edificazione risale alsecolo VII. Di essa il più antico documento pervenutoci è il giuramento del parroco Michele Monetario, del 999, in cui chiamata la Basilica la chiesa Sanctae Mariae plebis Murianensis. Egli giura di essere fedele al vescovo di Torcello Valerio, salito alla sede torcellana nel 990 e morto nel 1008, e ripete la frase secundum antiquam cosuetudinem, ciò dimostra che la chiesa era stata edificata non poco tempo prima del Monetario, ma piuttoso qualche secolo prima.
La facciata principale, in classico stile romanico veneto, ha come basamenti antichi manufatti romani, molto probabilmente portati da Altino durante il passaggio delle genti venete nelle acque della laguna.
L’interno è a croce latina , a tre navate, divise da cinque colonne per lato, di marmo Greco, con capitelli di stile Veneto-bizantino e tetto ligneo a carena di nave. Ha un ampio transetto, abside centrale ed absidi laterali.
Inevitabilmente lo sguardo si fissa sul pavimento a mosaico. E’ del 1140, contemporaneo quindi a quello della Basilica di San Marco, con soggetti tratti dal mondo vegetale e animale, legati al periodo paleo-cristiano, con spiccati riferimenti biblici.
Quest’ultimo è stato salvato dalle alte maree che lo stavano rovinando, con un restauro compiuto dal 1973 al 1979, creando una vasca impermeabile, il che comportò lo stacco del mosaico e successivamente la sua ricollocazione ed il suo restauro.
Nell’abside, invece, l’attenzione si posa su un altro mosaico parietale, a fondo oro, quello della Vergine Orante (Madre di Dio), del XII secolo.
Non si dimentichi, poi, di osservare la pala dell’altare maggiore, un bel dipinto di Paolo Veneziano, San Donato (1310), e di visitare il Battistero, con il suo Sarcofago degli Acilii, proveniente da Altino e usato come fonte battesimale, nonché il campanile romanico del XII secolo.
Fra le opere d’arte va ammirata l’Ancona di San Donato, a rilievo ligneo e policromato, del 1310, con una delle prime iscrizioni in veneziano.
Stupenda è infine l’abside esterna, divisa in due ordini, l’inferiore con le nicchie, di influsso bizantino, il superiore con le loggette , di influsso romanico, intervalllati da un fregio a denti di sega a doppia fila, di cui quella inferiore contiene delle formelle scolpite di vari colori, di influsso arabo.
Foto
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San Donà Murano – VeniceWiki
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