Magazzini del Sale


I Magazzini del Sale si trovano Dorsoduro, lungo le Fondamenta delle Zattere, affacciati al Canale della Giudecca, in prossimità della grande Chiesa della Madonna della Salute.

La funzione era propria al nome che porta, cioè depositi del prezioso sale, perchè il sale e la sua necessità, ha fatto progredire Venezia, fin dagli albori, in quanto le saline erano risorsa principale e probabilmente la prima del commercio veneziano.

Le nove costruzioni, tutte eguali di forma, ma diverse per capacità, sono fondamentalmente quattro alte mura con capriate non intonacate, nelle quali veniva stivata la produzione di sale della Repubblica di Venezia.

 

La presenza di questi edifici è documentata fin dal 1500 nella famosa Pianta di Jacopo de Barbari. Essi sono chiamati Emporio dei Sali perché furono costruiti per contenere questo prezioso materiale.

Nella Pianta di Jacopo de Barbari si notano i nove magazzini con la zona circostante adibita alla costruzione di imbarcazioni e con le fondamenta, che permettevano l’accesso via terra molto strette. Infatti solo verso la metà del ‘500 avvenne la costruzione in pietra delle Zattere e furono rimossi i cantieri navali.

La struttura, semplice ma severa, apparteneva come stile anche ad altre costruzioni pubbliche che si ergevano in quest’area importante per il commercio del ‘500.
Il tutto si svolgeva attorno al Bacino di San Marco, punto di arrivo delle grandi e piccole imbarcazioni da trasporto merci; i Granai di Terranova ed il Fonteghetto della farina costruiti a fianco alla Zecca si trovavano proprio a centro di questo comparto. Granai e fonteghetto furono abbattuti all’arrivo a Venezia di Napoleone, nell’area dove oggi si trovano i Giardini Reali.

Attualmente, mantenendo la proprietà pubblica, sono occupati da attività varie. Tra le più antiche è la sede della Canottieri Bucintoro, che ha destianato l’ampia area del capannone affidatogli a ricovero delle numerose imbarcazioni della storica società remiera.

Anche Emilio Vedova, conosciutissimo e stimatissimo pittore veneziano, aveva in affidamento uno spazio nel quale aveva allestito il proprio studio dal quale uscirono le sue famose opere.

Verso la metà degli anni ottanta anche Raul Gardini ebbe la possibilità da avere uno dei magazzini per adibirlo a sede dell’appena nato Moro di Venezia, imbarcazione che sfidò l’equipaggio americano per la conquista della Coppa America, dopo la grandiosa partecipazione di Azzurra alla stessa competizione pochi anni prima.

Dopo i restauri conservativi, con delibera della Giunta Comunale del 14 dicembre 2007, vengono definite le assegnazioni dei primi tre cappannoni rispettivamente alla Fondazione Vedova il primo, all’Accademia di Belle Arti il terzo, mantenendo il secondo per favorire e garantire l’uso di attività culturali nel territorio veneziano, considerata la presenza di realtà culturalmente forti e marcate nell’insieme del disegno di rivitalizzazione e qualificazione dell’offerta culturale cittadina sull’asse venutosi a configurare tra la Punta della Dogana (Centro d’Arte Contemporanea Pinault-Comune), Accademia delle Belle Arti, Fondazione Guggenheim, Liceo Artistico.