Torre Massimiliana

Il Forte di Sant’Erasmo o Forte Massimiliano, detto anche, nella toponomastica più corrente, “Torre Massimiliana”, sulla punta di sud-ovest dell’isola di Sant’Erasmo di fronte al porto del Lido, è un’opera fortificatoria ottocentesca del tutto anomala nel variegato panorama delle fortificazioni militari della Piazzaforte Marittima a Forti Staccati della Laguna di Venezia.

Ricordiamo che fino al 1797, cioè fino alla caduta della Repubblica di Venezia, il sistema difensivo lagunare era costituito da un numero abbastanza esiguo di fortificazioni poste a controllo delle bocche portuali, vale a dire dai Forti di S. Nicolò e di S. Andrea all’ingresso del Bacino di San Marco e, nella laguna sud, dai Forti (completati dagli Ottagoni) degli Alberoni, di S. Pietro, di S. Felice, di Brondolo e di S. Michele, mentre praticamente nessuna difesa era posta verso la gronda lagunare, ad eccezione del castello di Mestre, essendo Venezia difesa nell’entroterra dalle città che dal XIV secolo a lei avevano fatto atto di dedizione.

Fu a partire dal 1797, prima ad opera degli occupanti francesi e austriaci (fino al 1866) e quindi ad opera dell’esercito italiano (fino al 1945), che avvenne la militarizzazione della Laguna e l’istituzione in essa della Piazzaforte Marittima a Forti Staccati (la più grande piazzaforte militare che l’Italia abbia mai avuto, assieme al quadrilatero di Verona – Peschiera e alla piazzaforte di Roma) con comandi militari e caserme in ogni convento soppresso della città e in quasi tutte le isole, fino a raggiungere alla fine del 1945, poco meno di un centinaio di punti fortificati e presidiati in laguna.

In questa fase “moderna”, successiva al 1797, con il potenziamento costante e progressivo di tutto il sistema difensivo e con il rafforzamento in particolare delle difese militari del porto di Lido, si realizza anche la fortificazione del litorale di Sant’Erasmo.

La Torre Massimiliana, costruita dagli Austriaci tra il 1843 e il 1844, sorge sul sedime del precedente Forte di S. Erasmo costruito dai francesi (1811-14). Circondata da un fossato acqueo e da un argine con impianto poligonale irregolare, difendeva la parte meridionale del litorale di Sant’Erasmo prendendo d’infilata la bocca di Porto di Lido.

A circa due chilometri a nord (1859-64) fu costruita la “Batteria S. Erasmo”: opera a tracciato poligonale simmetrico, simile alla “Batteria Santa Maria Elisabetta” del Lido, con il compito di difendere il litorale di Sant’Erasmo e battere il porto di Treporti.

Precedentemente, nel 1832-33, all’estremità di nord/est di Sant’Erasmo, sul tracciato delle precedenti fortificazioni francesi del 1811-14, erano stati costruiti i due Blockaus o “Ridotti Sant’Erasmo nuovo e vecchio” con lunette di terra circondate da fossato acqueo.

Tutto ciò costituiva il sistema difensivo del litorale di Sant’Erasmo di fronte alla Bocca di Porto di Lido, in appoggio al forte veneziano di s. Andrea, alle fortificazioni delle Vignole e del Lazzaretto Nuovo e al Forte austriaco di Treporti (1846/48; 1850/56) a completamento – su larga scala territoriale – della citata Testa di Ponte di S. Erasmo – Lazzaretto Nuovo. Di tutte queste opere di difesa di S. Erasmo oggi rimane solo la Torre e il blockaus trilobato di S. Erasmo Nuovo in località Punta Vela.

Tombati i fossati e spianati gli spalti in terra, abbattute le opere murarie, al posto delle antiche fortificazioni sono state costruite (tra il 1914 e il 1945) tre torri telemetriche, entro gli antichi tracciati appena leggibili sul terreno e riconoscibili per alcuni cippi militari. Ma anche queste opere sono oggi in stato di abbandono e fortemente degradate, benché dopo il 1945 siano state alienate a privati, per lo più agricoltori della zona che le usano come luoghi di deposito e di servizio.

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