Chiesa di San Zaccaria

Informazioni

 

San Zaccaria

 

Indirizzo Castello – Campo San Zaccaria
Stile architett. Rinascimentale
Architetto Mauro Codussi

Importante Chiesa monastica nella quale venivano rinchiuse le ragazze delle più importanti famiglie nobiliari di Venezia, non per vocazione, ma solamente per meri motivi di eredità familiari. Molti finanziamenti arrivarono per questo motivo a questa Chiesa fin dagli albori della Repubblica, considerato che nel 829 questa era già consacrata.

Il brolo (l’orto, il giardino alberato) delle Monache di San Zaccaria si trovava di fronte la Basilica di San Marco, al di là del canale Botario e fu acquisito dalla Repubblica per ingrandire Piazza San Marco. La parola italiana “imbroglio” deriva proprio dal veneziano “in brolo”, in relazione agli accordi che i nobili effettuavano prima delle votazioni che si sarebbero effettuate nella Sala del Maggior Consiglio in Palazzo Ducale per le scelte comuni o per la votazione del Doge.

Intitolata al padre di Giovanni Battista, precursore di Gesù Cristo, per il corpo del Santo che qui vi è conservato, subì numerosi restauri e radicali trasformazioni durante la sua lunga esistenza.

Conserva nella cripta, costruita imitando quella di San Marco, i corpi di numerosi Dogi tra i più antichi che giudarono la città.

Il campanile risale al 1176 epoca della ricostruzione dopo un grande incendio che distrusse tutta l’area.

 

La facciata è opera di numerosi architetti che si sono succeduti, ma l’impianto iniziale si attribuisce ad Antonio Gambello alla morte del quale intervenne Giovanni Buora (1483), cui succedette Alessandro Vittoria e solo successivamente Mauro Codussi, che, riprendendo ed ampliando significativamente quanto già realizzato a San Michele in Isola, trasformò l’impianto di tradizione gotica in un maestoso monumento dell’arte rinascimentale.

Nell’arco della Cappella di San Tarasio sono ancora presenti mosaici pavimentali di gran pregio in opus sectile, mentre quelli della cripta e della sacrestia sono in opus tassellatum.

Avendo avuto un cospicuo patrimonio per la presenza di numerose figlie di nobili, le opere d’arte qui custodite sono di notevole pregio. Vi sono opere di Giovanni d’Alemagna e Antonio VivariniGiovanni BelliniJacopo Palma il GiovaneJacopo Tintoretto e Giandomenico Tiepolo.