Giudecca

La Giudecca è una grande isola che fiancheggia a meridione Venezia.
Divisa dal resto di Venezia dal largo Canale della Giudecca, il suo territorio viene considerato come parte del Sestiere di Dorsoduro.
Anche la Giudecca, come il resto di Venezia, è costituita da più isole collegate da alcuni ponti.
La parte meridionale dell’isola era una sequenza di giardini, dove i nobili veneziani venivano a godersi di questo posto soprattutto in primavera ed autunno e si immergevano nel panorama mozzafiato della Laguna.
Anticamente era chiamata Spinalonga per la sua forma allungata. Successivamente ha preso questo nome forse perché, per un certo tempo, vi risiedettero gli ebrei.
Per altri, ma con assai poco fondamento, il termine verrebbe da “zudegà”, per il “giudicato” con il quale alla fine dell’XI secolo furono concessi alcuni terreni a famiglie prima allontanate dalla dominante e successivamente richiamate dall’esilio.

 

Sul suo territorio il Palladio ha costruito due splendide chiese: il Redentore e la poco distante Chiesa delle Zitelle.

Di fronte alla Chiesa del Redentore, il terzo sabato di luglio di ogni anno, viene organizzato un ponte di barche che collega le Zattere con la Giudecca. Alle 11,30 iniziano i fuochi d’artificio più belli e affascinati del mondo. Durano 40 minuti in un contesto unico: una distesa di barche di tutti i tipi, con a bordo i veneziani che mangiano e bevono in attesa dei Foghi, per festeggiare, dal 1557, la fine della peste, la Festa del Redentore.

 

Passeggiando per la fondamenta che la delimita verso il Canale della Giudecca che la divide da Venezia, si possono vedere tutte le aree che, alla fine del XIX secolo, sono state adibite a fabbriche e cantieri, ma che nei tempi passati erano conventi.

La fondamenta volta verso il Canale della Giudecca, essendo orientata verso nord, è sempre in ombra, cosa che d’estate è particolarmente piacevole, ma d’inverno nelle giornate rigide, l’acqua, spruzzata dal vento per le grosse onde che si infrangono sui bordi del canale, ghiaccia facilmente. Per questo motivo per i veneziani l’isola prende anche il nome di Isola dei Pinguini.

 

Nella sua parte più occidentale, sull’area dell’ex convento di San Biagio, soppresso da Napoleone, si trova il magnifico esempio di architettura nordica, su progetto dell’Architetto Ernest Wullekopf, voluto da Giovanni Stucky una grossa fabbrica per la lavorazione delle granaglie, in particole del grano per il pane: il Mulino Stucky.

Recentemente ristrutturato è diventato un Hotel a cinque stelle e residenza particolare di persone facoltose.

Ad ovest della Giudecca, separata da un piccolo canale che corre a fianco del Mulino Stucky, si trova l’isola di Saccafisola, una zona popolare, con case costruite nella seconda metà del XX° secolo.

 

 

 

 

 

 

 

 

Divisa dal resto di Venezia dal largo Canale della Giudecca, il suo territorio viene considerato come parte del Sestiere di Dorsoduro.
Anche la Giudecca, come il resto di Venezia, è costituita da più isole collegate da alcuni ponti.
La parte meridionale dell’isola era una sequenza di giardini, dove i nobili veneziani venivano a godersi di questo posto soprattutto in primavera ed autunno e si immergevano nel panorama mozzafiato della Laguna.
Anticamente era chiamata Spinalonga per la sua forma allungata. Successivamente ha preso questo nome forse perché, per un certo tempo, vi risiedettero gli ebrei.
Per altri, ma con assai poco fondamento, il termine verrebbe da “zudegà”, per il “giudicato” con il quale alla fine dell’XI secolo furono concessi alcuni terreni a famiglie prima allontanate dalla dominante e successivamente richiamate dall’esilio.

 

Sul suo territorio il Palladio ha costruito due splendide chiese: il Redentore e la poco distante Chiesa delle Zitelle.

Di fronte alla Chiesa del Redentore, il terzo sabato di luglio di ogni anno, viene organizzato un ponte di barche che collega le Zattere con la Giudecca. Alle 11,30 iniziano i fuochi d’artificio più belli e affascinati del mondo. Durano 40 minuti in un contesto unico: una distesa di barche di tutti i tipi, con a bordo i veneziani che mangiano e bevono in attesa dei Foghi, per festeggiare, dal 1557, la fine della peste, la Festa del Redentore.

 

Passeggiando per la fondamenta che la delimita verso il Canale della Giudecca che la divide da Venezia, si possono vedere tutte le aree che, alla fine del XIX secolo, sono state adibite a fabbriche e cantieri, ma che nei tempi passati erano conventi.

La fondamenta volta verso il Canale della Giudecca, essendo orientata verso nord, è sempre in ombra, cosa che d’estate è particolarmente piacevole, ma d’inverno nelle giornate rigide, l’acqua, spruzzata dal vento per le grosse onde che si infrangono sui bordi del canale, ghiaccia facilmente. Per questo motivo per i veneziani l’isola prende anche il nome di Isola dei Pinguini.

 

Nella sua parte più occidentale, sull’area dell’ex convento di San Biagio, soppresso da Napoleone, si trova il magnifico esempio di architettura nordica, su progetto dell’Architetto Ernest Wullekopf, voluto da Giovanni Stucky una grossa fabbrica per la lavorazione delle granaglie, in particole del grano per il pane: il Mulino Stucky.

Recentemente ristrutturato è diventato un Hotel a cinque stelle e residenza particolare di persone facoltose.

Ad ovest della Giudecca, separata da un piccolo canale che corre a fianco del Mulino Stucky, si trova l’isola di Saccafisola, una zona popolare, con case costruite nella seconda metà del XX° secolo.

 

 

 

 

 

 

 

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]