Biblioteca Nazionale Marciana

Informazioni

Indirizzo	San Marco 7 – Piazza San Marco
Telefono	041/2407211
Orario	09:00 – 19:00
Giorno di chiusura	domenica
In attività dal	1550

L’antica Biblioteca Nazionale Marciana contiene numerosi e paricolarmente ricercati libri e manoscritti che la Repubblica Serenissima custodiva gelosamente perchè i propri studiosi fossero a conoscenza al più presto delle scoperte che nel mondo si succedevano già dal XV secolo.

Quando nel 1468 il patriarca Bessarione regalò alla Repubblica di Venezia centinaia di manoscritti greci, per paura che cadessero nelle mani dei Turchi musulmani, pose alcune condizioni che i veneziani accettarono senza remore. La prima consisteva nella costruzione di un edificio atto alla giusta collocazione dei preziosi libri. La seconda che tutti i testi potessero essere consultabili da tutti coloro che avessero fatto richiesta, nobili e popolani, ricchi e poveri.

La repentina morte di Bessarione fece rinviare la costruzione del fabbricato ed i libri furono custoditi in Palazzo Ducale dentro le casse nelle quali erano arrivati a Venezia.

Solo nel 1548 furono iniziati i lavori di costruzione della Libreria su progetto di Jacopo Sansovino, celeberrimo architetto che allora aveva lavorato presso le più potenti corti, a Roma e a Firenze, in quanto le botteghe in Piazza San Marco non volevano lasciare in posto così ricco di traffici.

La costruzione venne terminata nel 1560 e si saliva al piano della libreria attraverso una scala con notevoli stucchi sui soffitti a volta ed arazzi alle pareti che inneggiavano alla gloria di Venezia.

Prima di entrare nella sala di lettura vi si trova un vestibolo, arredato in stile classicheggiante con un soffitto a tronf d’oil.

La Biblioteca Nazionale Marciana si pone al centro tra la Zecca ed il Campanile di San Marco dove Jacopo Sansovino ha costruito quel gioiellino che è appunto la Loggetta del Sansovino, inserita in un contesto che prevedeva anche la costruzione della Chiesa di San Geminiano in fondo alla Piazza San Marco, chesa che è stata abbattuta da Napoleone per far posto al salone delle feste all’interno di quello che allora era il Palazzo Reale, che diventerà l’ingresso del Museo Correr.